Tra le principali tendenze che caratterizzeranno i consumatori di domani c’è anche la forte attenzione a benessere e salute. Che spinge le vendite di cosmetici e integratori.

Di Annalisa Pozzoli

Viene definita ‘Sharing Healthycation’ ed è una delle 10 tendenze che caratterizzeranno, secondo l’Osservatorio Non Food 2022 di Gs1 Italy, i consumatori di domani. Un’evidenza che emerge dall’indagine sul sentiment degli italiani, commissionata alla società Metrica Ricerche. Che ha indagato le nuove abitudini dei consumatori italiani dopo questi ultimi due anni di discontinuità. Oltre all’atteggiamento nei confronti degli acquisti non alimentari e ai cambiamenti in termini di merceologie acquistate e canali d’acquisto.

Sharing Healthycation

Ma di cosa si tratta? Nel corso del 2021 il prendersi cura di sé ha assunto un significato diverso, spostandosi da una dimensione estetica a una più incentrata su igiene, pulizia e benessere, che è stata definita healthycation. Sotto l’effetto degli strascichi pandemici, la spesa degli italiani per prodotti destinati alla cura personale ha continuato ad aumentare. Il fatturato dei prodotti cosmetici ha ottenuto un +15% (uno dei più significativi di tutto il non food), quello degli integratori nutraceutici notificati un +4,9% e quello dei prodotti di automedicazione un +4,3%. La spesa per bellezza e automedicazione ha superato quindi il giro d’affari antecedente l’emergenza sanitaria.

I canali di riferimento per gli acquisti di bellezza

Un nuovo approccio ‘quotidiano’ alla cura di sé, che ha influito anche sulla scelta dei luoghi d’acquisto. Facendo crescere le vendite dell’online e delle grandi superfici non specializzate (come grandi magazzini), ma anche dei drugstore, che hanno scavalcato le profumerie (catene e indipendenti) diventando il canale principale per fatturato.

L’attenzione a benessere e salute traina le vendite di cosmetici

Quanto alle categorie merceologiche, lo scorso anno il trend delle vendite è stato positivo per tutti i prodotti destinati al cura persona. Con una frenata, ovviamente, per le referenze igienizzanti, meno utilizzate in termini di frequenza, e dei prodotti per la cura dei capelli, in calo per un generale ritorno ai saloni professionali. In forte aumento, invece, la spesa per prodotti skincare (soprattutto contorno occhi) e cura corpo (in particolare solari e pigmentanti), mentre alla crescita delle vendite di profumi concorrono sia le profumerie sia gli specialisti drug.

Gli altri trend individuati sono quasi in toto trasversali a tutte le categorie merceologiche. Quali sono?

Inevitabile Phygital:

l’integrazione tra fisico-digitale ha assunto una crescente centralità nel processo d’acquisto dei prodotti non food, con i consumatori che si aspettano sempre più un’esperienza adeguata alle loro aspettative ed esigenze, e i retailer (in particolare le catene e le grandi superfici specializzate) impegnati a gestire la sfida dell’omnicanalità.

Seamless customer experience:

uno degli obiettivi, per i retailer, sarà quello di riuscire a offrire un servizio che consideri tutti i punti di contatto con il consumatore, rendendo fluido ed efficace il percorso informativo e di acquisto. Questo indipendentemente dal fatto che il customer journey inizi online e si concluda nel negozio fisico, o viceversa.

E-commerce reloaded:

le vendite online, nel 2021, hanno continuato a crescere in alcuni mercati mentre si sono ridimensionate in altri. Ma per tutti vale la considerazione che debba rappresentare il punto di partenza per sviluppare nuove modalità d’interazione e vendita. Com’è accaduto per i pagamenti digitali e biometrici, per il marketing one-to-one o per la personalizzazione del prodotto.

La new wave dei social:

nel 2021 il 69% degli utenti Internet ha dichiarato di essere venuto a conoscenza di nuovi brand navigando online. Il 76% ha usato la rete per confrontare marche di prodotti o servizi che voleva acquistare. Il 37% è convinto che trovare un brand online sia garanzia di qualità. Dunque, la comunicazione attraverso i social network deve rappresentare oggi un elemento imprescindibile nelle strategie marketing delle aziende.

Centro o non c’entro?

C’è il centro storico e ci sono i centri commerciali. Ma, con la pandemia, sono tornati alla ribalta anche le periferie urbane e i punti vendita fuori città, in particolare quelli a cielo aperto. Il 2021 ha confermato la ripresa del commercio situato nelle aree periferiche, sostenute dallo smartworking e dalla didattica a distanza. Sono aumentati dello 0,7% gli esercizi commerciali nelle periferie urbane e del 3,4% i parchi commerciali extra-urbani.

Così è se mi pare:

circa un terzo dei consumatori dichiara di aver sfruttato, nel 2021, le modalità di acquisto e di delivery più flessibili. E dopo la pandemia è aumentato il livello di attenzione nella frequentazione dei luoghi affollati. Si è ridotta la frequenza di visita ai negozi e si sono abbreviati i tempi di permanenza. Oltre a essere aumentata la sensibilità per il livello di pulizia.

Green Revolution:

il 73% della popolazione sopra i 14 anni valuta positivamente i marchi che prendono posizione su questi temi e il 57% li premia nelle proprie scelte di acquisto. Al tempo stesso cresce il business del second hand: 45 italiani su 100 comprano beni di seconda mano, rivolgendosi soprattutto alle piattaforme online. (Un approfondimento sul beauty green a questo link).

Sweet smart home:

nel 2021 la casa ha consolidato il suo ruolo di fulcro della vita degli italiani, che le hanno dedicato molte attenzioni, aumentando la spesa per renderla più confortevole, accessoriata e tecnologica. Questo ha spinto le vendite in elettronica di consumo, cartoleria e tessili. Ma anche di libri non scolastici, console di gioco, attrezzi per il bricolage e per il fitness domestico.

Decrescita (in)felice:

la ricerca di opportunità di risparmio da parte degli italiani nel 2021 è diventata ancora più evidente. È sempre la convenienza a rendere interessanti i punti vendita despecializzati (come ipermercati, supermercati e discount): normalmente marginali nel non food, diventano attrattivi per alcune categorie di prodotti in occasione delle operazioni promozionali condotte in alcuni periodi dell’anno.

Ecco qui il documento completo.