Washington (Usa) – Si parla di Pfas (composti chimici per- e poli-fluoroalchilici, che non si degradano naturalmente). E di quanto l’uso di queste molecole ‘perenni’ sia pervasivo. Una recente pubblicazione della rivista statunitense Environmental Science and Technology Letters (leggi qui) ne dimostra la presenza anche nei cosmetici venduti fra Stati Uniti e Canada. L’analisi ha riguardato 231 prodotti. E ha riscontrato alti livelli di fluoro (indicatore della presenza di Pfas) nel 56% dei fondotinta e dei prodotti per occhi, nel 48% dei rossetti e nel 47% dei mascara. Prodotti che – specificano i ricercatori – sono applicati intorno a occhi e bocca. E che quindi, oltre al potenziale assorbimento attraverso pelle o dotto lacrimale, possono essere inalati e ingeriti. Col rischio che finiscano nel sangue, accumulandosi.
L’uso di Pfas, afferma lo studio, è più frequente nei prodotti waterproof e a lunga tenuta, che possono contenere da 4 a 13 molecole per- e poli-fluoroalchiliche. Solo l’8% dei prodotti analizzati riportano i Pfas in etichetta. Dal momento che attualmente non si tratta di sostanze vietate, nell’indagine non sono citati i brand con le più alte concentrazioni. Inoltre, si evidenzia che spesso è difficile risalire alla fonte: non sarebbe scontato che l’utilizzo di Pfas da parte dei grandi marchi sia una scelta pienamente consapevole. Il brand, infatti, potrebbe commissionare a terzi la realizzazione di un prodotto a lunga tenuta, senza entrare nel dettaglio della molecola utilizzata.