Shanghai (Cina) – Sembrava fosse una prerogativa concessa solo alla Francia (leggi qui). Invece arrivano buone notizie per tutti i produttori di cosmetici che vogliono raggiungere il mercato cinese. Dai documenti rilasciati dalla ‘National medical products administration’, infatti, si apprende che a partire dal 1° maggio i cosmetici ‘ordinari’ importati saranno esentati dai test sugli animali. A condizione che le aziende forniscano una valutazione di sicurezza e ottengano un certificato di ‘buone pratiche di fabbricazione’, rilasciato dall’autorità nazionale competente. Questa novità vale, appunto, solo per i cosmetici definiti ‘ordinari’. Ossia quelli che non vantano azioni particolari, come ‘antiacne’ o ‘antietà’. Altre eccezioni riguardano, ad esempio, le referenze baby care e qualsiasi nuovo ingrediente (che deve essere monitorato per tre anni).
Un’opportunità interessante, visto che il mercato cinese è il secondo al mondo per importanza, dopo gli Stati Uniti. E visto che l’economia cinese risulta già in ripresa dopo il freno della pandemia. Un rapporto realizzato a dicembre 2020 dalla banca d’affari Goldman Sachs, stima che il mercato della bellezza cinese onshore abbia raggiunto, nel 2019, i 425 miliardi di renminbi (oltre 55 miliardi di euro). Mentre la spesa per i cosmetici nazionali, sempre secondo Goldman, dovrebbe crescere a un Cagr del 12% tra il 2019 e il 2025, superando 1 trilione di renminbi (quasi 129 miliardi di euro).