Il settore cosmetico sta abbattendo ogni barriera, grazie alle innovazioni tecnologiche delle aziende e all’impegno delle celebrità. Perché sentirsi belli è un diritto di tutti.

Di Alice Giannetta

Se fino a poco tempo fa il makeup era visto come un lusso o una pratica non facilmente accessibile per chi vive con limitazioni fisiche, oggi la situazione sta cambiando in modo importante. Un nuovo approccio culturale sta facendo sì che il mondo della cosmetica si possa aprire anche a chi, a causa di disabilità motorie o sensoriali, in passato ha trovato difficoltà nell’applicazione del trucco o si è sentito escluso dalle conversazioni sulla bellezza. La trasformazione del settore della cosmetica verso una maggiore inclusività è guidata non solo da un desiderio di mercato, ma anche dalla crescente consapevolezza che la bellezza dovrebbe essere accessibile a tutti. Molti brand, infatti, stanno rivedendo le loro strategie per includere prodotti e strumenti che rispondano alle esigenze delle persone con disabilità.

Un esempio emblematico di questo cambiamento è ‘Hapta’, una tecnologia sviluppata da L’Oréal e che rappresenta un punto di svolta. Questo dispositivo, presentato nel 2023, è un applicatore di makeup ultra preciso, pensato per chi ha difficoltà a maneggiare piccoli strumenti a causa di problematiche fisiche, come il tremore delle mani o altre condizioni simili. Grazie alla sua tecnologia intelligente di stabilizzazione e ai controlli personalizzabili, Hapta consente a chi lo utilizza di applicare il rossetto o altri prodotti con una precisione impossibile da ottenere con i normali strumenti di trucco. E questo è solo l’inizio di una nuova era di dispositivi beauty assistivi. In questo contesto, anche i social media stanno giocando un ruolo cruciale verso l’inclusività. Influencer e attivisti con disabilità stanno utilizzando piattaforme come Instagram, TikTok e YouTube per condividere le loro storie e dare visibilità a un gruppo spesso sottorappresentato nell’industria del beauty.

Jordan Bone, ad esempio, è una makeup artist britannica diventata tetraplegica a causa di un incidente stradale. Nonostante la disabilità, ha appreso l’arte del makeup e ha trasformato il suo percorso personale in una piattaforma di empowerment, dimostrando che anche le persone con disabilità possono utilizzare il makeup per esprimere loro stesse. Accanto a voci come quella di Jordan, anche i brand stanno cominciando a collaborare con influencer disabili per promuovere una visione della bellezza più ampia e diversificata. Un esempio è la collaborazione tra Gucci Beauty ed Ellie Goldstein, modella con la sindrome di Down, che ha posato per una campagna globale del brand, diventando simbolo di rappresentanza e inclusività. E anche nel mondo delle celebrità sono sempre più numerose le star che si schierano a favore dell’inclusività.

Tra le più note, spicca l’attrice e attivista Selma Blair, affetta da sclerosi multipla. Blair ha partecipato alla campagna di Guide Beauty, un marchio che sviluppa strumenti di makeup ergonomici pensati per facilitare l’applicazione del trucco anche a chi ha problemi motori. E questo ha segnato un passo importante verso la creazione di prodotti più inclusivi. Il marchio, fondato dalla makeup artist Terri Bryant, affetta da morbo di Parkinson, ha infatti sviluppato pennelli e applicatori con impugnature innovative e facilità d’uso, rendendo l’applicazione del make-up più accessibile a chi ha disabilità.
L’inclusività nel mondo della bellezza, però, non riguarda solo i prodotti in sé, ma anche il design del packaging. Le tradizionali confezioni dei prodotti beauty possono risultare difficoltose da aprire o maneggiare per chi ha limitazioni fisiche. Marchi come Procter & Gamble, attraverso la sua divisione Herbal Essences, hanno implementato confezioni con texture e design specifici per persone non vedenti, con etichette in braille che aiutano a distinguere tra i diversi prodotti. Un movimento lento ma continuo. La bellezza non è più solo dei ‘belli’.