Meda (Mb) – Si abbassa sempre di più il target di consumo di prodotti skincare, makeup e cosmetici per corpo e viso, arrivando a coinvolgere bambine al di sotto dei 13 anni. Come si legge su Milano Finanza, questo fenomeno, che ha ricevuto il nome di ‘Sephora Kids’ – dall’hashtag per veicolare milioni di contenuti sui social – è esploso negli Stati Uniti, ma si sta diffondendo rapidamente anche nel resto del mondo.
In base ai dati emersi dall’analisi della banca d’investimento Piper Sandler, per un campione di circa 9.200 adolescenti la spesa per la cura della pelle è aumentata del 19%. I dati del Niq (Consumer intelligence provider) evidenziano che il 49% delle preadolescenti dedica attenzione alla cura della pelle. A livello globale, il fatturato di questo segmento di mercato supererà i 9 milioni di euro nel 2024 e gli 8,6 milioni entro il 2029, secondo Statista, con 160,7 milioni di utilizzatori finali di prodotto.
Un cosmetico sicuro per un adulto, però, potrebbe non esserlo per una ragazzina: “Nel Pif viene calcolato il grado di tossicità di un prodotto sulla base del peso corporeo”, spiega Elisabetta Casale, cosmetologa e docente universitaria. “Prodotti creati per pelli mature con attivi pro-age, acidi, peptidi non sono stati valutati per essere usati da ragazzine”. Alcuni Paesi hanno pertanto preso provvedimenti: la catena di farmacie svedese Apotek Hjärtat interromperà infatti la vendita di prodotti antiage ai minori di 15 anni.