Seattle (Usa) – Amazon ha avviato ieri il più grande taglio di personale della sua storia, con il licenziamento di circa 30mila dipendenti degli uffici, pari al 10% del personale impiegatizio su un totale di 1,55 milioni di lavoratori nel mondo, si legge su Wired. L’operazione, anticipata da Reuters, è stata comunicata via email ai dipendenti coinvolti e riguarda diversi settori: logistica, pagamenti, videogiochi, cloud computing (Aws), risorse umane e gestione operativa. La maggior parte dei lavoratori dei magazzini, per ora, non sarebbe interessata, ma secondo documenti interni citati dal New York Times, il colosso dell’e-commerce prevede di ridurre le future assunzioni di oltre 600mila magazzinieri entro il 2033, sostituendoli nel tempo con robot e sistemi automatizzati.

Alla base della decisione c’è una strategia di lungo periodo legata all’intelligenza artificiale. Il Ceo Andy Jassy aveva anticipato la svolta in una nota interna del 17 giugno 2025: “Avremo bisogno di meno persone per svolgere alcuni dei lavori che vengono svolti oggi, e più persone per fare altri tipi di lavori”. Jassy aveva aggiunto: “È difficile sapere esattamente come andrà a finire nel tempo, ma nei prossimi anni ci aspettiamo che questo riduca la nostra forza lavoro totale negli uffici man mano che otterremo guadagni di efficienza dall’uso estensivo dell’AI in tutta l’azienda”.

Per sostenere questa transizione tecnologica, Amazon ha deciso di incrementare gli investimenti in intelligenza artificiale, destinando oltre 100 miliardi di dollari nel 2025, contro gli 83 miliardi del 2024, principalmente alla costruzione di data center.