Düsseldorf (Germania) – “Non si può dare più nulla per scontato: guerre e dazi cambieranno il volto delle imprese”. Con queste parole Mara Panaja, presidente di Henkel Italia e general manager consumer brands per Italia, Grecia e Cipro, commenta in un’intervista al Corriere Economia uno scenario globale che impatta anche sui risultati della multinazionale tedesca.

Nel 2024 Henkel ha registrato un fatturato globale di 21,6 miliardi di euro (+2,6% sul 2023), di cui 629 milioni in Italia, confermando l’Europa come mercato solido. Il Sud America viene indicato come l’area con maggiori prospettive di crescita, mentre sugli Usa pesa l’incertezza politica ed economica.

Il 2025 si è aperto con difficoltà: il primo semestre ha totalizzato 10,4 miliardi di euro (-0,1%), condizionato dalle tensioni geopolitiche e dall’inflazione. Alcuni settori però hanno retto: il business adesivi, che vale circa il 50% del fatturato del gruppo, è cresciuto dell’1,2%, sostenuto dalla varietà di applicazioni industriali e consumer. Più critico il comparto detersivi e lavaggio, penalizzato da materie prime più costose e consumi in calo (-1,6%).

Henkel ha risposto con una forte spinta su ricerca e sviluppo: nel 2024 investiti 631 milioni di euro per innovare formule, individuare filiere alternative e rendere la produzione più sostenibile. Segnali positivi arrivano dal segmento hair, sostenuto dalla riorganizzazione che ha unito le divisioni beauty e laundry-home care, creando sinergie, economie di scala e un modello operativo più snello.

Infine, l’innovazione si gioca anche sul fronte del consumatore: dalla richiesta di prodotti a basso consumo energetico fino a fragranze durature per tessuti e cura della persona, Henkel punta a coniugare efficienza, sostenibilità e nuove tendenze.