b2B beautyToBusiness è stato invitato a partecipare al press tour francese organizzato da Département des Alpes de Haute-Provence e Rising Sud, in collaborazione con Business France Italia. Siamo andati alla scoperta di alcune delle realtà produttive locali più importanti. Il racconto di tre giorni vissuti respirando il profumo della lavanda a pieni polmoni.
di Alice Giannetta
Non è facile descrivere il viaggio in Francia che ho appena vissuto. Potrei partire dalla bellezza dei rinomati campi di lavanda provenzali, di quel viola intenso che ha fatto innamorare e che ha ispirato l’arte e la poesia di milioni di persone. Ma forse sarebbe troppo scontato. Potrei perdermi nel racconto di Moustiers Sainte Marie, villaggio annoverato tra i borghi più belli di tutta la Francia e arroccato a 634 metri di altitudine. Che ci ha rapito con le sue casette color pastello, gli scorci panoramici, il fantastico torrone locale morbido e la stella di ceramica, appesa tra due montagne, che sovrasta il paese. Ma no, non farò questo.
Preferisco iniziare, invece, da quello che mi hanno trasmesso gli occhi di Jacques Margnat, ovvero una passione e un orgoglio sconfinati per il proprio lavoro. Il signor Margnat è il presidente e Ceo di Sophim, una delle aziende più importanti a livello mondiale per la produzione di fitosqualano. Quest’ultimo è un vero protagonista della scena cosmetica attuale: si tratta di uno squalano vegetale, ovvero un sostituto di origine naturale dello squalano, normalmente presente nella pelle umana, ma oggi ottenuto dalla raffinazione dell’olio di oliva. Molto utilizzato nel campo della bellezza, il fitosqualano è acclamato per l’elevata affinità cutanea e per gli effetti di cura dei capelli. Un altro sguardo che mi ha colpito particolarmente è stato quello di Benoit Cassan, uno dei più importanti coltivatori di lavanda della Provenza. È co-fondatore, insieme a Rémi Pulvérail, di Eden Ecosystem, una delle principali aziende di distillazione di piante aromatiche della Provenza. Cassan, che gestisce una proprietà agricola familiare estesa su 100 ettari nelle regioni di Drôme, Vaucluse e Alpes-de-Haute-Provence, nel sud della Francia, ci ha presentato Vegetable Extracion 4.0. È questo il nome dell’innovativa tecnologia di estrazione a ultrasuoni ottimizzata “che cattura in modo più vantaggioso ciò che è nella pianta”. Obiettivo principale di questo innovativo sistema di lavorazione è trarre il meglio dalla lavanda, non solo dalle sue parti centrali, ma anche dai suoi scarti, per sfruttare al massimo tutte le sue potenzialità e ridurre al minimo gli sprechi. È stato molto interessante scoprire come questa pianta restituisca diversi risultati a seconda della sua posizione di coltivazione, del terreno in cui si trova, dell’altitudine e della varietà (non tutti lo sanno, ma esistono ben tre tipi di lavanda: angustifolia, spica e quella ibrida, anche nota come ‘lavandino’). Eden Ecosystem punta quindi a far scoprire la diversità olfattiva di queste specie, ognuna delle quali può avere un valore aggiunto che costituisce una fonte inesauribile di ispirazione per i professionisti del mondo della cosmetica.
Infine, ma non per importanza, vorrei concentrarmi sulla grande cura con cui Valentine Bouvier, R&S scientific valorization, ci ha guidati all’interno dei riservatissimi laboratori Ricerca e Sviluppo de L’Occitane En Provence, nella sede principale di Manosque. È proprio qui che nascono i prodotti più famosi dell’azienda, nata in Provenza nel 1976 e diffusa ormai in 90 paesi del mondo. E potrei continuare ancora, parlando della visita all’Università Europea degli Aromi e dei Profumi e del Museo Artemisia, dove abbiamo vissuto un viaggio sensoriale tra le piante da profumo, aromatiche e medicinali della montagna di Lure, sito classificato dall’Unesco per la sua biodiversità… Ma non è finita qui. Seguiteci su b2B beautyToBusiness.