Di Luigi Rubinelli
La tabella di questo articolo non è completa ma riporta l’andamento di diverse aziende dell’Idm, industria di marca, nei primi sei mesi del 2023. I dati esprimo la variazione, in una forbice percentuale, sui primi sei mesi del 2022. Abbiamo tralasciato di mettere anche i dati a valore per non impressionare il lettore sulla forbice esistente fra vendite a valore (davvero alte) e vendite a volume.
- L’aumento del calo dei volumi è impressionante (guardate Unilever e Henkel e Rana e tutte le altre),
- Non può durare molto perché l’industria ha dei costi fissi che più di tanto non possono essere compressi (stabilimenti di produzione, ecc.),
- Nel cartario l’aumento delle vendite a valore e a volume è molto alto,
- Lo stesso andamento, incredibilmente positivo, è riscontrabile anche nel pet food,
- Più equilibrato il chimico casa e chimico persone
- Il palmares di rapporto Valore-Volume va a Ferrero, seguito da Aia e Lavazza e San Pellegrino e Paglieri. Mutti se la cava piuttosto bene
Industria vendite in volume,%
Affinity 8/9
Aia 5/6
Barilla -4/5
Bauli -7/7,5
Beiersdorf -6/7
Bolton -6/7
Cameo -6/67
Campari -10/11
Cartiere Trochetti 10/10,5
Coca Cola -7/8
Conserve Italia -3/-3,5
Colgate Palmolive -17/-17,5
Danone -1/1,5
Divella 12/12,5
DeCecco -5,5/-6
Fater 1/1,5
Essity 4,5/5
Ferrero 1,/1,5
Galbusera -4/-4,5
Granarolo -4/-4,5
Heineken -8/-8,5
Henkel -22/-22,5
Kellogs 2,5/3
Lactalis -8/-8,5
Kimberly -7/-8
La Molisana 8/8,5
Lavazza 4/4,5
Lindt 7/7,5
L’Oreal -1/-1,5
Mars -9/-9,5
Monge 25/25,5
Mutti 1/1,5
Nestlè 4,5/5
Nomad Foods -19/19,5
Mondelez -6/6,5
Nestlè Purina 2,5/3
Paglieri 8/8,5
P&G -11/11,5
Rana -20/20,5
Reckitt Benkiser -11/-11,5
SanBenedetto -5/-5,5
San Carlo 4,5/5
San Pellegrino 9/9,5
Sant’Anna -15/-15,5
Sofidel 3/3,5
Star -3/3,5
Unilever -16/16,5
Fonte: elaborazione su dati NIQ
Che fare?
Noi di mestiere facciamo i giornalisti e non i ricercatori o i sondaggisti o i politici.
Visto però i dati del primo semestre 2023 il Ministro Adolfo Urso anziché cercare scorciatoie inutili con il bollino tricolore anti inflazione, non farebbe bene a indire un tavolo di tutta la filiera del largo consumo e mettersi a ragionare seriamente su quanto sta accadendo e avvicinare soprattutto le divergenze, strategiche e operative, fra i due poli maggiori, Gdo e Idm?
La posizione di Federdistribuzione e di Centromarca
Questa la posizione di Federdistribuzione:
“Abbiamo auspicato sin da subito la partecipazione del mondo della produzione industriale al progetto di contrasto all’inflazione e vediamo quindi con favore il cambio di rotta, seppur tardivo, rispetto alla posizione iniziale di chiusura. Il settore della Distribuzione Moderna, consapevole delle difficoltà che milioni di persone si sono trovate ad affrontare con la crescita dell’inflazione, ha dato sin dalla fase iniziale la propria disponibilità all’intesa con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Già da diciotto mesi, infatti, le aziende distributive si stanno dedicando incessantemente a tutelare il potere di acquisto degli italiani, anche attraverso uno sforzo economico che ha messo sotto forte pressione la loro stessa redditività. Come settore, daremo continuità a questo impegno nell’offrire opportunità di convenienza e risparmio alle famiglie, attraverso le varie attività che saranno individuate da ciascuna impresa. Ci auguriamo che l’apertura da parte dell’industria di produzione possa portare a effetti concreti. In particolare, con una riduzione, ove possibile, dei prezzi dei listini dei loro prodotti, attraverso l’interlocuzione libera e diretta che spetta alle singole imprese dell’industria e della distribuzione. Intervento che nel medio termine può certamente essere un elemento tangibile di contrasto all’inflazione”, ha commentato Carlo Alberto Buttarelli, Presidente di Federdistribuzione.
La posizione di Centromarca è nella stessa direzione.
Come si vede siamo nel campo delle buone intenzioni per arrivare al bollino tricolore, passateci la battuta: siamo nel puro volontariato, come se fino ad ora industria e distribuzione non fossero state capaci di fare promozioni.
Aspettiamo un tavolo strutturale con tutti gli attori della filiera, organizzazioni dei consumatori compresi. I numeri della tabella sopra, il crollo delle vendite a volume, sono impietosi e un serio pericolo per l’industria e per la distribuzione e per diversi punti del Pil. Meritano una risposta vera e strutturale.
Non dovrebbe essere difficile, qual è il vostro parere?