La 44esima indagine congiunturale di Cosmetica Italia fotografa un comparto sano e in crescita. Che punta su elementi fondamentali: attenzione al consumatore; investimenti in ricerca e sviluppo; una filiera corta, strategica e diversificata.

La formula fa la differenza. In un cosmetico esattamente come in un’impresa. Che deve essere in grado di definire asset vincenti per raggiungere il successo. E indubbiamente il comparto della bellezza italiano ha centrato gli obiettivi, dal momento che – proprio grazie alle proprie scelte strategiche – ha dimostrato di saper resistere al periodo turbolento degli ultimi anni e a superare i livelli prepandemici.

Secondo i dati preconsuntivi della 44esima indagine congiunturale di Cosmetica Italia, presentati dal neopresidente Benedetto Lavino, nel 2022 il fatturato beauty del nostro Paese ha segnato un +9% rispetto al 2019. Con un fatturato di 13,156 miliardi di euro, in crescita del +11,4% su base annua. Di questi, ben 5,6 miliardi (oltre il 42% del totale) arrivano dall’export. Che recupera ulteriormente il rallentamento della pandemia con un +15,8% annuo.

Trend positivi che proseguiranno, secondo le stime, anche nel 2023. Quando il giro d’affari potrebbe raggiungere i 14,2 miliardi di euro, con un aumento del 7,7%, e l’export potrebbe arrivare a un valore stimato di 6,2 miliardi di euro (+10%). In merito ai diversi canali distributivi, nel 2022 il mass market pesa, sul totale consumi italiani, il 42,5% (+8,2%). Il secondo gradino è occupato dalla profumeria (18,9%), che lo scorso anno ha beneficiato del rimbalzo sulle chiusure dei lockdown (+16,5%). A seguire la farmacia (16,9%), con trend meno eccezionali (+4,8%) e l’e-commerce (8%), che è diventato un nuovo protagonista delle abitudini d’acquisto degli italiani (+13,4%). A questo proposito, Lavino ha sottolineato come l’industria cosmetica abbia ben chiaro, tra le sue strategie, di dover ripensare le tradizionali forme distributive, potenziando l’e-commerce e sviluppando nuovi mix tra fisico e digitale.

Ampio spazio dunque all’innovazione a 360 gradi. Con il comparto che, come sempre, mantiene alta la quota sul fatturato degli investimenti rispetto al resto del manifatturiero italiano. Alto anche il livello di attenzione riservato al consumatore, alle sue esigenze e ai trend. Tra i quali spicca il passaggio dalla ‘multifunzione’ alla ‘iperfunzione’: i nuovi prodotti ibridi mettono al centro delle formulazioni l’obiettivo delle iperprestazioni, elevata funzionalità e massima trasparenza.

Tra le sfide, anche la costanza nel reagire a quello che dovrebbe essere un altro anno turbolento. Con le imprese cosmetiche che individuano – tra i fenomeni di maggior impatto nel 2023 – il costo e la reperibilità delle materie prime (indicato rispettivamente dal 50,9% e dal 20,8% dei rispondenti alle rilevazioni dell’Associazione), segue il rincaro energetico (43,4%). Gian Andrea Positano, responsabile del Centro Studi di Cosmetica Italia, evidenzia: “In risposta ai rallentamenti nella reperibilità delle materie prime, le aziende intensificheranno gli sforzi per accorciare le catene di approvvigionamento e orientare i contratti di fornitura a livello locale, mettendo in evidenza partnership a km zero”.

E proprio su questo aspetto si è focalizzata l’analisi di Giovanni Foresti e Sara Giusti della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. Che prima di tutto hanno presentato lo scenario generale, in cui il manifatturiero italiano ha dimostrato – più di quello di altri Paesi europei – la propria competitività, grazie alla diversificazione delle produzioni attive in diversi comparti. Il Pil italiano, nel 2022, ha infatti sfiorato un tasso di crescita del +4%, quasi il doppio di quello tedesco. Certamente traendo vantaggio dalla ripresa di turismo, ristorazione ed edilizia, ma anche potendo contare su filiere corte, in anni durante i quali il tema degli approvvigionamenti è diventato una criticità.

Nel 2023 la crescita a livello internazionale dovrebbe rallentare, a causa dell’inflazione che frena i consumi e al permanere delle tensioni geopolitiche e della crisi energetica. Il Pil italiano, quest’anno, dovrebbe attestarsi intorno a un +0,6% (+1% se dovesse rientrare il prezzo del gas). Lo scenario dei consumi tiene conto di quanto lo shock energetico abbia impattato sul potere d’acquisto delle famiglie italiane. La reazione delle imprese a questo contesto è stata decisa, con una revisione dell’offerta e un innalzamento dei livelli di energia autoprodotta. Un altro fattore di resilienza segnalato è il supporto fornito dalle ‘capofila’ ai partner strategici, da cui emerge l’importanza delle filiera. Proprio da qui parte l’analisi su 268 imprese della produzione cosmetica e sulle operazioni di acquisto effettuate a favore di fornitori italiani del comparto agricolo e manifatturiero nel triennio 2019-2021. Per comparare i risultati in funzione delle caratteristiche dei processi di approvvigionamento.

Ne è emerso che le imprese mediograndi (oltre 10 milioni di fatturato) tendono ad avere catene di approvvigionamento di breve distanza (118 Km medi). Le micro (sotto ai 2 milioni) salgono a 142 Km e a 143 Km le piccole (tra 2 e 10 mio). Le aziende mediograndi hanno inoltre un grado più alto di diversificazione dei partner e una quota maggiore di fornitori strategici*. Il report sottolinea come, per le imprese cosmetiche, la vicinanza favorisce forniture strategiche e diversificate: chi ha relazioni di fornitura strategiche medio alte ha distanze di fornitura relativamente contenute (122 Km), contro i 152 Km di chi non ha forniture strategiche. Le realtà più diversificate tendono ad avere relazioni più ravvicinate, di tipo distrettuale, che a loro volta facilitano relazioni strategiche e diversificate. Questo tipo di partnership permette alle aziende di registrare un aumento della marginalità. Mentre chi non ha fornitori strategici registra un calo della marginalità. A testimonianza dell’importanza del territorio e dei rapporti strategici.

*E’ considerata strategica la relazione tra impresa e fornitore che si è manifestata per 5-6 anni nel periodo 2016-2021