Milano – Una giuria di 100 nasi – tra aziende, giornalisti, blogger, influencer ed esponenti della distribuzione – ha selezionato ieri i finalisti del Premio Accademia del Profumo 2023. L’iniziativa che elegge i profumi migliori lanciati sul mercato nel corso del 2022. E’ il secondo step (dopo la selezione della giuria di qualità) dell’articolato sistema di votazioni. Che garantisce trasparenza, puntualità e oggettività. Come testimonia l’ottenimento, anche quest’anno, della certificazione di qualità Iso 9001.

Dal 1° febbraio al 15 giugno anche i consumatori sono chiamati a scegliere il miglior profumo dell’anno, votando attraverso il minisito dedicato: chi partecipa al concorso (e l’invito è aperto a tutti) potrà vincere uno dei 100 profumi finalisti.

La votazione della giuria tecnica avverrà l’8 maggio, mentre la cerimonia di premiazione, il 28 settembre, avrà come palcoscenico la seconda edizione della Milano Beauty Week, all’interno di un autentico ‘Festival del Profumo‘. Nella finalissima saranno assegnati anche due riconoscimenti speciali. Uno al naso creatore della fragranza con le migliori vendite nei primi sei mesi dal lancio sul mercato italiano. L’altro, in collaborazione con il Green Economy Observatory dell’Università Bocconi, al profumo che si è distinto in termini di innovazione responsabile, che vanti il minore impatto ambientale sull’intero processo di produzione, dalle materie prime al packaging.

Nata nel 1990, l’Accademia del Profumo – in collaborazione con Cosmetica Italia – intende valorizzare questa eccellenza del made in Italy come elemento essenziale di benessere, promuovendone la creatività, accrescendone la cultura e la diffusione in Italia. Forse pochi sanno che il profumo è nato in Italia con Leonardo Da Vinci e Caterina de’ Medici. Oggi il nostro Paese lancia in media 600 nuove fragranze ogni anno. Categoria che rappresenta il 40% dei prodotti venduti nel canale profumeria. Con consumi pari a 1,1 miliardi nella sola Penisola, che raggiungono i 3 miliardi con l’estero. Lo straordinario patrimonio naturale italiano è anche fonte di materie prime di qualità, come il bergamotto, originario della Calabria e contenuto nell’86% delle note di testa delle fragranze nel mondo.