Milano – L’industria del make-up è cresciuta a tassi doppi rispetto alla media. Ed è tornata sopra i livelli pre-pandemia del 2019. Dati positivi si riscontrano anche in Italia, uno dei territori leader del settore, dove la maggior produzione di trucchi è registrata in Lombardia (67%).

La regione italiana, da cui poi si esporta in tutto il mondo, è controllata dalle industrie familiari. Di cui l’unica quotata in borsa e di grandi dimensioni è Intercos, della famiglia Ferrari (leggi qui). Azienda che, tra giugno e settembre, ha registrato un aumento dei ricavi del +23% . “La crescita è stata trainata dall’aumento dei volumi, mentre i prezzi si sono dovuti adeguare all’aumento dei costi di produzione e dei componenti primari” ha dichiarato l’Ad, Renato Semerari, a Repubblica.

Nel Bel Paese, poi, l’industria cosmetica vale 12 miliardi di euro (17 miliardi se si considera anche la categoria dei packaging). Secondo Euromonitor, anche il futuro dell’industria si prospetta roseo. Con una previsione di crescita costante del +4% / + 5% all’anno per i prossimi cinque anni.

La direzione positiva intrapresa dall’industria del make-up e della cosmesi in generale fa ben sperare le aziende familiari, che hanno iniziato quindi a riacquisire le quote di minoranza precedentemente vendute. La famiglia Moretti, ad esempio, ha riottenuto la totalità di Lumson, che chiuderà l’anno con un fatturato di oltre 130 milioni di euro (leggi qui per saperne di più).