New York (Usa) – Alla richiesta degli azionisti di minoranza di istituire un ‘Equity Commitee’ ufficiale, vale a dire un comitato azionario che potesse dar loro voce e visibilità nel processo per bancarotta (leggi qui), Revlon si era opposta. Ora, a rifiutare l’istanza è anche il giudice della corte fallimentare degli Stati Uniti, David Jones. Il quale sostiene che gli interessi degli azionisti siano già rappresentati nel fallimento e piano di ristrutturazione da Revlon stessa, dall’azionista di maggioranza MacAndrews & Forbes e dal gruppo di azionisti di minoranza guidato dal consulente d’investimento Mittleman Brothers, che ha facoltà di continuare a difendere gli azionisti in modo non ufficiale. Il giudice di Manhattan, in linea con quanto sostenuto dal colosso del beauty, ha convenuto infatti che il costo derivante dall’istituzione di un ‘Equity Committee’ ufficiale [a carico dell’azienda, ndr], sarebbe stato superiore al suo probabile valore, soprattutto viste le limitate risorse di Revlon.