New York (Usa) – La scorsa settimana, gli azionisti di minoranza di Revlon avevano richiesto a gran voce l’istituzione di un ‘Equity Commitee’ ufficiale, vale a dire un comitato azionario che potesse dar loro voce e visibilità nel processo per bancarotta (leggi qui). Ora il colosso del beauty avrebbe esortato il giudice della corte fallimentare degli Stati Uniti a rifiutare l’istanza degli azionisti, in quanto “i costi ingenti derivanti dall’istituzione di un ‘Equity Commitee’ ufficiale [a carico dell’azienda, ndr] supererebbero largamente ogni eventuale vantaggio economico, dato che i soci di minoranza non possono provare che riceveranno rimborsi significativi a seguito della bancarotta”. Gli stessi azionisti possiedono infatti meno dell’1% delle azioni ordinarie, spiega Revlon. Che, attualmente, registra un debito per oltre 3,5 miliardi di euro. Nonostante il debito ingente, però, le azioni sono balzate del 90% negli ultimi giorni. La volata, tuttavia, stando ai soci di minoranza sarebbe dovuta al fatto che a Revlon è associato lo status di ‘Meme Stock’(società quotate in Borsa che vedono il prezzo delle loro azioni aumentare, senza apparente ragione razionale, spinte da un passaparola online fra trader e investitori spesso non professionisti).