Milano – Proprio ieri il presidente di Cosmetica Italia, Renato Ancorotti, ha espresso preoccupazioni sulla crisi delle materie prime (leggi qui). Non solo gli operatori industriali, ma anche quelli finanziari sono sempre più preoccupati dal rialzo dei prezzi. Nonostante la Bce insista sul carattere transitorio di questa inflazione, di fatto gli aumenti arrivano a interessare anche i beni di largo consumo. Da microchip e batterie, infatti, il problema si è progressivamente allargato a plastica, zinco e alluminio, arrivando ora a interessare anche rasoi e pannolini. Anche le multinazionali confermerebbero il timore generale. Già lo scorso anno Procter&Gamble aveva aumentato i prezzi dei pannolini Pampers, ora tocca a prodotti per l’igiene orale e la cura della pelle. Unilever concorda che l’inflazione continuerà anche nel 2022, costringendo a revisioni di pricing. Anche se in Europa il rischio appare più ridotto rispetto agli Usa, l’aumento dei costi delle materie prime, combinato a quello dell’elettricità e all’impatto delle politiche climatiche hanno fatto registrare, in settembre, un’impennata dei costi di produzione (+14,2% in Germania).