Milano – E’ fresco di investitura a Cavaliere del Lavoro (leggi qui), Renato Ancorotti. Il presidente di Cosmetica Italia ha presentato oggi i dati della 41esima indagine congiunturale. “Le aziende cosmetiche stanno cavalcando la cosiddetta ‘nuova normalità’, dimostrando dinamiche industriali positive, che mostrano la resilienza e la dinamicità del settore”, ha dichiarato il presidente dell’associazione. Che oggi conta 618 associati, circa un centinaio in più rispetto al 2018, nonostante la pandemia. Quanto alle performance, il comparto cosmetico nazionale chiuderà l’anno a circa 11,7 miliardi di euro, secondo le stime. Per una crescita interna del +8,1%, e una forte ripresa delle esportazioni (+14%, soffre solo il Regno Unito, causa Brexit). Se si considera l’intera filiera, il valore sale a 33miliardi di euro, per 400mila addetti.

Positivo è il sentiment delle imprese, anche se alcune hanno sofferto più di altre per la pandemia. Circa un operatore su due prevede un ritorno alla normalità nel 2022; un operatore su tre si sta adattando al nuovo equilibrio già nel corso del 2021. E-commerce, farmacia e mass market guidano la classifica delle vendite. Stupisce quanto il digitale sia entrato nelle abitudini dei consumatori, così come nelle strategie aziendali.

In chiusura della conferenza online, Ancorotti ha espresso preoccupazione per le difficoltà legate all’attuale crisi delle materie prime. La scarsa disponibilità, i ritardi nelle consegne e gli aumenti dei costi rappresentano infatti “ostacoli alla ricrescita, che potrebbero causare risvolti pesanti se non dovessero rientrare entro il primo quarter 2022, come si prevede e auspica”. Come ha spiegato anche Gian Andrea Positano del Centro Studi di Cosmetica Italia, infatti, sono i produttori a farsi carico dei rincari. Mentre è estremamente difficile riversare gli aumenti sui clienti o ridistribuirli lungo la filiera.