Mosca (Russia) – Non si erano limitati alle proteste, lo scorso agosto, i dipendenti di Natura Siberica (leggi qui). Dopo la lettera aperta contro la nuova proprietà sono passati ai fatti. 57 dipendenti si sono dimessi e altre 101 persone, in sole 48 ore, hanno preso le ferie. Il presidente ad interim di Natura Siberica, Sergei Builov, aveva definito la situazione un sabotaggio: “L’azienda è stata gettata in balia del destino, e parte delle funzioni hanno dovuto essere esternalizzate”. Questo aveva causato l’interruzione delle spedizioni di prodotto e problemi di pagamento.
A fine mese, un post sulla pagina Instagram dell’azienda spiegava: “Il 30 agosto, sulla base della sentenza del tribunale distrettuale di Babushkinsky di Mosca e dell’ordine del comitato investigativo della regione di Mosca, Irina Trubnikova (ex moglie del fondatore Trubnikov, ndr) ha recuperato il controllo degli impianti di produzione di Natura Siberica”. La manager, sostenuta dai dipendenti, ha affermato: “E’ di fondamentale importanza preservare i beni e il cuore di Natura Siberica. Le azioni di oggi ci hanno permesso di assumere il controllo dei principali siti per garantire la produzione e il funzionamento ininterrotti del brand”. Entrambe le parti continuano ad accusarsi reciprocamente di blitz. E se la disputa non dovesse risolversi, potrebbe forse avverarsi ‘la profezia’ del fondatore Trubnikov? …In un’intervista a The Bell, pochi mesi prima della sua morte, aveva dichiarato che il marchio avrebbe chiuso in due anni dalla sua dipartita.