Mosca (Russia) – I dipendenti del gruppo Natura Siberica, azienda russa di cosmesi che commercia in oltre 60 nazioni, hanno pubblicato una lettera aperta denunciando quella che considerano un’acquisizione forzata della società dopo la morte del suo fondatore. “Esprimiamo il nostro categorico disaccordo con la nomina del signor Sergei Builov a presidente della società e dichiariamo ufficialmente il nostro rifiuto a lavorare sotto la sua guida”, si legge nel documento. “I brutali metodi adottati nella presa di possesso dell’azienda sono così evidenti che non possono essere nascosti, spiegati o giustificati”. Dalla morte a gennaio di Andrei Trubnikov, fondatore e proprietario del gruppo, è in corso un conflitto tra la sua famiglia, che ne ha ereditato le quote azionarie, e la nuova gestione, nominata dalle autorità provvisorie dopo il decesso del fondatore. Come riporta il quotidiano russo Rbk, in questa lettera firmata da 164 persone i dipendenti spiegano che Andrei Trubnikov ha assunto Sergei Builov nel 2017 come amministratore delegato, per poi licenziarlo 13 mesi dopo per “incompetenza”. Inoltre, i lavoratori denunciano come una scorrettezza la sua nomina alla carica di “presidente” ad agosto, funzione che secondo loro “non esiste” negli statuti del gruppo, e sostengono che la moglie e il figlio di Andrei Trubnikov, che detengono le sue azioni, nonché un certo numero di dipendenti che ricoprono posizioni chiave, si sarebbero visti disabilitati i pass per l’accesso ai locali societari e bloccato l’accesso ai computer di lavoro.