È un elemento chiave nella vita dei consumatori giapponesi. Attenti a naturalità, innovazione e design del prodotto. Intervista a Emanuele Bonsignore, deputy president di Aeon Italia.
Di Irene Galimberti
Bellezza, in giapponese, si scrive ‘美しさ’ e si pronuncia ‘Utsukushi-sa’. Di questo mondo parliamo con Emanuele Bonsignore, deputy president di Aeon Italia, filiale italiana del Gruppo Aeon, primo operatore nel retail in Giappone.
La bellezza giapponese, nel mondo occidentale, richiama stereotipi tipici. E’ ancora così oppure si sono fatti strada nuovi canoni estetici?
Il mercato conserva una forte componente tradizionale, con la ‘geisha’ quale effige della bellezza, ma nel mondo globalizzato di oggi è leggermente mutato. Accanto alle abitudini più tradizionali, per cui la cura del corpo è rappresentata da un’armonia che si esprime sia nei prodotti (prevalentemente naturali e olistici) sia nelle modalità di applicazione (quasi dei rituali), i consumatori odierni prediligono un ideale estetico molto simile a quello occidentale (capelli chiari, occhi grandi, capelli sottili, …).
L’Occidente vede da tempo nella ‘J-beauty’ un modello da imitare per ingredienti e tecniche innovative…
I prodotti giapponesi hanno caratteristiche davvero peculiari e radicate in anni di storia. Non a caso la cosmetica giapponese è una delle più antiche del mondo. Uno degli elementi più comuni, e filo conduttore, è la fusione del concetto di bellezza con quello di salute. Oltre all’innata capacità giapponese di fondere scienza e ingredienti di qualità con armonia e tradizione, per creare un prodotto salutare, il più naturale ed elegante possibile.
Quanto vale il mercato della bellezza nel Paese?
L’industria cosmetica è un mercato in crescita continua da molto tempo. Il volume d’affari per l’anno 2019 è stato stimato a circa 2.987 miliardi di yen giapponesi (circa 25 miliardi di euro).
Quali tendenze beauty si registrano oggi in Giappone?
I prodotti antiage e skin care (specialmente rivolti al pubblico maschile) sono in crescita costante. Inoltre, i giapponesi odiano la pelle secca, perciò è molto diffuso l’utilizzo dell’umidificatore in casa e nel quotidiano sono soliti utilizzare spray per umidificare la pelle.
Esistono preferenze sui formati da parte dei consumatori?
Più che ai formati i giapponesi sono molto attenti al design del prodotto, senza tralasciare comodità di utilizzo nel quotidiano.
In quali canali avvengono prevalentemente gli acquisti di prodotti beauty in Giappone?
I canali sono molto simili ai nostri. I maggiori acquisti avvengono nei Department store dedicati. Ci sono poi tantissimi drugstore, ma i consumatori sono anche abituati a ricorrere all’e-commerce.
I consumatori giapponesi sono attenti alle tematiche di sostenibilità e impatto ambientale?
Nel 2020 è nato il primo ‘Sistema di certificazione dei cosmetici naturali’ del Giappone. Tuttavia i clienti sono ancora più attenti al lato qualità/prezzo prodotto piuttosto che a quello etico e sostenibile.
Ci sono certificazioni richieste per poter esportare prodotti nel Paese?
I cosmetici sono regolati dalla ‘Legge sulla garanzia di qualità, efficacia e sicurezza dei prodotti farmaceutici e dei dispositivi medici’. Ci sono moltissime peculiarità, che sommate alle policy aziendali spesso limitano l’ingresso di prodotti non adeguati. Anche in Aeon abbiamo solo una piccola selezione di beauty italiano.
Quali suggerimenti si sente di dare a un’azienda che vuole vendere in Giappone?
Parliamo di un mercato fondamentale, dove cura della persona e cosmesi rivestono un ruolo centrale nella cultura dei consumatori. Essere presenti in Giappone dovrebbe essere obiettivo per qualsiasi brand che vuole affermarsi a livello globale. Ma per arrivare a tale risultato occorre impiegare molte risorse e tempo, creare un dipartimento di ricerca e sviluppo e una qualità in grado di rispettare le legislazioni vigenti. Alcuni segmenti, poi, hanno maggior potenziale e probabilità di successo, come i prodotti del comparto eco-beauty. Il biologico potrebbero essere un trend crescente, con buone chance di entrare nel mercato. Tuttavia mi sento di incoraggiare qualsiasi realtà del settore che abbia idee innovative e proponga design accattivanti.
Per maggiori informazioni sulla collaborazione di Tespi Mediagroup con Aeon, inviare una email a: beauty@tespi.net
L’intervista completa verrà pubblicata sul prossimo numero di b2B beauty To Business.