Conad affida a Tesisquare il servizio di prenotazione scarico ai Cedi. Introducendo il pagamento di un gettone e un canone annuale per scaricare la merce. Giusto così?
La logistica: un fattore strategico nella dinamica della distribuzione. Ancor più in tempi di Covid: un anno fa industria e distribuzione sono state messe alla prova dalla impressionante crescita della domanda nei punti vendita. Al netto di qualche rottura di stock in corrispondenza del primo lockdown, il sistema ha tenuto egregiamente e ha convinto i player a spingere sull’acceleratore proprio sul fronte della logistica. Sarà per questa centralità che le catene continuano a cercare di migliorare per ottimizzare le risorse, puntando sulla digitalizzazione e cercando di evitare sprechi di tempo e di denaro.
E qui si inserisce una novità introdotta da Conad. L’insegna ha inviato nei giorni scorsi una lettera ai fornitori per informarli di un cambiamento sulla gestione del ricevimento merci nei centri di distribuzione.
Prima tutto era in mano a Mercareon, società con base a Ulm, in Germania. Da lì arrivavano infatti le fatture mensili dopo la prenotazione digitale degli slot temporali, così da ottimizzare i tempi di attesa e ridurre quelli di scarico. Migliorando l’organizzazione degli appuntamenti e velocizzando i processi di movimentazione. Di mese in mese le aziende regolavano i conti in base al numero di slot prenotati.
Ma ora Conad ha deciso di cambiare. Proprio in queste settimane ha archiviato il sistema teutonico per passare a Tesi Tc1 distribution, sviluppata dalla società piemontese Tesisquare.
Ecco cosa si legge nella lettera inviata a fornitori e vettori il 29 marzo, con oggetto ‘Nuova piattaforma gestione slot di scarico’: “Ciascun operatore potrà prenotare in anticipo il proprio scarico presso il Cedi andando a scegliere una delle fasce proposte dal sistema come disponibili per l’accettazione del mezzo e compatibili con la capacità di scarico della piattaforma”.
Il nuovo sistema prevede il pagamento di una quota una tantum pari a 50 euro per attivare l’utenza in ciascuna insegna della galassia Conad (Cia, Conad Centro Nord, Pac 2000, Conad Adriatico, Conad Nord Ovest, Conad nazionale, Dao). Mentre costa 2,50 euro la prenotazione, questa volta in gettoni virtuali che verranno scalati di volta in volta. Prevista poi la possibilità di avere anche il ‘pacchetto visibilità’, al costo di un euro. Include il monitoraggio delle prenotazioni, alert in tempo reale in caso di ritardi, anomalie allo scarico e possibilità di estrarre i dati da portale per analisi offline.
A conti fatti, nell’ipotesi che un’azienda rifornisca tutte le suddette cooperative, dovrà sborsare ben 350 euro. Cifra a cui si aggiunge un canone annuale di 50 euro, che permette di inserire utenze aggiuntive. Quindi, facendo un conto della serva, 2mila fornitori che scaricano al Cedi, per 350 fa un totale di 700mila euro. Non male per un servizio di logistica…
Ma perché pagare per una prestazione che altre catene offrono senza oboli aggiuntivi per le imprese?
Parliamoci chiaro: un sistema di prenotazione digitale per i Cedi evita di tenere fermi i camion per due o tre ore, e una maggiore efficienza del sistema va a beneficio di tutti. Poniamo però alcune domande a Conad: era proprio il caso di far pagare l’una tantum? Non bastava il costo del gettone? Siamo proprio sicuri che così facendo si evitino le code e le perdite di tempo? Il sistema garantisce 30 minuti fra il tempo di arrivo della merce e il suo scarico?
In quest’ultimo caso i fornitori potrebbero chiedere uno sconto agli spedizionieri. E così sono contenti tutti. O quasi…