Parigi (Francia) – Nella Gdo francese potrebbe diventare obbligatoria la vendita di un quinto di prodotti in forma sfusa. Si tratta di una proposta di legge attualmente in discussione al parlamento d’Oltralpe. La decisione è però controversa: piace agli ambientalisti, ma sta mettendo in subbuglio il mondo della distribuzione. Come riporta Il Salvagente, i rivenditori temono il caos nei punti vendita, mentre i produttori hanno paura delle conseguenze negative sui loro brand. Alla base della decisione ci sarebbe la Citizen’s Convention for Climate. Composta da 150 persone selezionate a caso, ha richiesto che il 50% dei prodotti nei supermercati sia venduto senza imballaggio entro il 2030. Per ora la soglia è fissata al 20%. Steve Hynd, responsabile delle politiche del gruppo di campagna City to Sea, commenta: “Questo cambiamento avverrà e più i rivenditori resisteranno, più si troveranno dietro la curva”.
Intanto i supermercati Franprix hanno già installato postazioni per prodotti sfusi, in particolare arachidi, riso, caffè e lenticchie. Si oppongono, invece, anche i produttori di cosmetici: “Non possiamo vendere creme per il viso come se fossero lenticchie”, sottolinea Patrick O’Quin, presidente della Federazione delle società di Bellezza. La questione per questo comparto è infatti più delicata e con norme europee che richiedono si garantisca l’integrità dei prodotti. Oltre a considerare che, in media, nomi e loghi dei brand cosmetici coprono il 70% della superficie dei contenitori, mentre nelle postazioni di ricarica solo il 5%. Il cambiamento dunque richiederebbe anche un ripensamento delle tattiche di marketing e promozione.