Estetica e salute ormai sono la stessa cosa, e lo dimostra anche il nuovo trend dei cosmetici commestibili. Perché il benessere parte da dentro. Oggi più che mai.

Di Alice Giannetta

Il mondo beauty non smette di reinventarsi, e stavolta lo fa puntando dritto al nostro piatto. No, non parliamo di un’alimentazione sana i cui effetti si riflettono sulla pelle, tema ormai consolidato, oltretutto. Ci riferiamo a un trend che unisce bellezza e cibo in un’unica esperienza sensoriale, nota col nome di ‘edible skincare’. Si chiama così quel fenomeno che letteralmente significa ‘cura della pelle commestibile’. E che comprende cosmetici e prodotti di bellezza elaborati a partire da bevande, alimenti e altri ingredienti naturali che, altrimenti, diventerebbero scarti. E per quale motivo si dovrebbe buttar via ciò che potrebbe diventare risorsa?

Quella dell’edible skincare è una moda giovane, ma che sta guadagnando sempre più terreno e attenzione, soprattutto perché racchiude due anime complementari. Da un lato questo filone è assolutamente sostenibile e green. Non è un caso, infatti, che il trend nasca dall’esigenza, avvertita in maniera sempre più forte, di incrementare l’economia circolare. In secondo luogo, la materia è di grande attrattiva per il pubblico per il fatto che balsami labbra, burri corpo, scrub e oli siano formulati con elementi food-grade, ossia di qualità alimentare, per garantire la massima sicurezza anche in caso di ingestione accidentale. Senza dimenticare il plus dell’edible skincare, ovvero la possibilità di avere prodotti di bellezza che facciano bene al corpo dall’interno, poiché tendenzialmente privi di sostanze chimiche. Attraverso vitamine, minerali, collagene, polifenoli o acido ialuronico, mirano a migliorare la salute e la bellezza della pelle dall’interno. È la filosofia ‘beauty from within’, ovvero la bellezza che nasce da ciò che mangiamo.

Ma come si realizza, concretamente, l’edible skincare? Nella pratica, come anticipavamo, tutto parte da ingredienti comunemente presenti sulla nostra tavola. Fondi di caffè, bucce di agrumi o frutta, vinacce, piante aromatiche o spezie, che vengono trasformati in oli nutrienti, scrub esfolianti o maschere. Questo approccio non solo riduce l’impatto ambientale, ma consente di sfruttare le proprietà naturali e i principi attivi contenuti in ciò che normalmente non useremmo. Il risultato è una skincare pulita, sicura e trasparente, che esclude parabeni, siliconi, petrolati o ingredienti potenzialmente tossici per la salute e per l’ambiente.

Il trend non si limita alla cosmesi topica. Sempre più brand, infatti, stanno integrando nella propria offerta integratori e superfood pensati per nutrire la pelle dall’interno. Dai drink al collagene alle beauty gummies, passando per capsule di acido ialuronico o mix vitaminici, l’obiettivo è rendere la skincare un percorso olistico, che parte da ciò che introduciamo nel nostro organismo e arriva fino a ciò che applichiamo sul viso. È un cambio di paradigma: la skincare non è più solo questione di estetica, ma diventa benessere totale. Non è un caso che questo trend stia conquistando un pubblico trasversale, dai più giovani, attenti alla sostenibilità, a chi cerca formule minimaliste e prive di sostanze aggressive. L’edible skincare diventa così una coccola multisensoriale: profuma di ingredienti freschi, dona benefici immediati e, al tempo stesso, rassicura per la sua naturalezza estrema.

Alcuni brand stanno persino spingendo il concetto al limite, creando burri corpo od oli che possano essere utilizzati anche in cucina, per condire o arricchire piatti e dolci. Un messaggio di assoluta trasparenza e di totale sicurezza della filiera produttiva. La bellezza, insomma, si sposta sempre di più verso un approccio essenziale e consapevole. L’edible skincare è la risposta a una generazione che non vuole scegliere tra salute e bellezza, ma pretende prodotti che uniscano entrambe. Perché ciò che mettiamo sulla pelle dovrebbe essere sicuro tanto quanto ciò che portiamo a tavola. E se un cosmetico è così puro da poter essere mangiato, allora forse è davvero il più sicuro che possiamo scegliere.