Intelligenza artificiale, innovazione e sostenibilità al centro dell’appuntamento milanese dedicato al packaging deluxe. Un format ambizioso, che funziona. Se non fosse per i dubbi che sollevano alcuni espositori. Il pagellone della fiera.

Di Alice Giannetta

C’è chi l’ha definita una vera e propria “sfilata del packaging”, chi un “laboratorio creativo a cielo aperto”. Dal 13 al 15 maggio, l’Allianz MiCo di Milano ha ospitato l’evento di riferimento per il packaging di alta gamma per i settori del lusso, della cosmetica e del design. Grande è la soddisfazione dell’organizzazione fieristica, non solo sul fronte della partecipazione delle aziende espositrici, ma anche lato incoming dei buyer. Ma entriamo nel merito.

Location e logistica

Allianz MiCo si conferma una location d’eccezione per eventi dal forte richiamo internazionale. Gli spazi sono ampi, ben distribuiti e permettono un flusso ordinato anche nei momenti di maggiore affluenza. L’illuminazione naturale di alcune aree, unita alla pulizia e alla presenza di zone relax ben curate, contribuisce a rendere l’esperienza più piacevole anche dopo ore di visita. Dal punto di vista logistico, l’accessibilità è buona: la vicinanza alla metro M5 e i collegamenti con treni e taxi funzionano e, anche nelle ore di punta, non si sono registrati rallentamenti all’ingresso. Ottima la segnaletica interna, chiara e presente in ogni punto strategico.

Voto: 8

Stand italiani ed esteri

327 espositori provenienti da 10 Paesi, di cui 254 dall’Italia. La gamma di novità proposte è stata molto ampia e variegata. Interessanti, in particolare, alcuni prodotti, come la carta speciale di ‘Piantami’, che, se buttata nel terreno, dà vita a nuove piante. E segnaliamo anche le valigie fatte di carta con lucchetti metallici di Corvasce, o la simil plastica fatta di cellulosa proposta da G&Co. L’impegno delle aziende per stare al passo coi tempi è evidente, e alcune ci riescono meglio di altre. Che, invece, non presentano nessuna novità, ma ci tengono comunque a esserci.

Voto: 6,5

Spazio all’arte

“Cos’ha fatto l’intelligenza artificiale per il design?”
È stata questa la sfida lanciata agli artisti che hanno partecipato all’Art Gallery, anche quest’anno presente in fiera. L’ingresso della fiera si è trasformato in una vera e propria galleria d’arte, che ha raccolto quadri di diversi artisti, come Andrea Filippi e Gabriele Moschin. La particolarità di queste opere? I disegni sono stati creati con Ai, impressa direttamente su tela. Originale, divertente e d’impatto.

Voto: 8

I dubbi più ricorrenti

Quando si parla di sostenibilità, il rischio di greenwashing è dietro l’angolo. Molti espositori, pur presentando novità in linea con le richieste di mercato, hanno avanzato qualche perplessità. I clienti chiedono materiali riciclabili e preferiscono alla plastica la carta, come se quest’ultima fosse la panacea di tutti i mali. Il punto è che, come fa notare più di un espositore, anche un pezzo di carta, se smaltito male, può diventare un rifiuto, anziché una risorsa per l’ambiente. Tutto dipende da come e in quale contesto vengono prodotte, usate e smaltite. Un nodo, questo, non ancora del tutto sciolto.

Voto: 4,5

Gli eventi

Un calendario ricco di conferenze, portato in scena tra il ‘main stage’ e il ‘ring stage’, i due palchi principali. Focus predominante sulla sostenibilità nell’industria del packaging, sul riciclo virtuoso dei materiali e sul modo in cui comunicare la filiera green al consumatore, ma non solo. Esperti, brand e designer hanno presentato gli ultimi trend di questo mondo, soffermandosi su packaging intelligenti e all’avanguardia, con un occhio sempre puntato, però, al confronto con la tradizione. Interessante anche il concetto di bioplastica, un materiale realizzato con una base biologica anziché fossile, virtuoso da un lato ma che comporta certamente sfide nuove, come costi di produzione diversi. Da non perdere per i professionisti del settore.

Voto: 7

Servizi e dintorni

Rispetto ad altre aree espositive, il MiCo riesce ad organizzare bene gli spazi per il ristoro. Disposti su entrambi i piani, hanno fatto sì che il pubblico riuscisse a defluire senza particolari problemi e senza intoppi. Nota di demerito assoluta, come spesso accade in occasione delle fiere, per i prezzi del cibo: carissimi, immotivati, esagerati. Una fetta di formaggio, anche bruciacchiata, fatta pagare 12 euro? Un furto legalizzato. I bagni, invece, ben puliti e organizzati. Ma il prezzo del cibo non si dimentica.

Voto: 5