Londra – Secondo quanto riporta The Guardian, Sainsbury’s, la seconda catena di supermercati del Regno Unito, sta pianificando di tagliare più di 3mila posti di lavoro presso la sede centrale e nei negozi.
I cambiamenti riguarderanno prevalentemente il settore food: il retailer sta infatti eliminando i banchi di servizio per la pasticceria, i pasti caldi e la pizza; passerà al reparto panetteria al self-service e prevede di chiudere 61 Sainsbury’s Café.
L’amministratore delegato Simon Roberts spera di risparmiare un miliardo di sterline (1,2 miliardi di euro) in tre anni, sottolineando la necessità di fare scelte difficili in quello che descrive come un contesto di costi impegnativo. Le misure del governo laburista starebbero imponendo alle aziende costi più elevati per la sicurezza sociale e i salari minimi.
Per motivi analoghi, il concorrente Morrisons (la quinta catena del Regno Unito) sta tagliando più di 200 posti di lavoro nel suo reparto risorse umane. L’amministratore delegato Rami Baitiéh (ex Carrefour) afferma che le aziende stanno affrontando una valanga di costi.
Asda, la terza catena in ordine di grandezza, ha annunciato a novembre il taglio di posti di lavoro nella sua sede centrale, anche se il numero esatto non è stato specificato. L’insegna ha subito un calo della quota di mercato e sta procedendo a una riorganizzazione.