Roma – Secondo il rapporto Index Future Respect di ConsumerLab, realizzato in collaborazione con il Centro Studi Americani e in programma per la presentazione ufficiale il 27 novembre a Roma, la sostenibilità resta un traguardo lontano per molte imprese italiane. L’analisi, condotta su un campione di 3.814 aziende italiane, rivela che appena 446 imprese, pari all’11,7%, pubblicano un bilancio di sostenibilità.

“Sul fronte della sostenibilità, assistiamo in Italia a una preoccupante arretratezza. La maggior parte delle imprese non ha compreso le opportunità dell’evoluzione sostenibile e i benefici che essa può apportare alla competitività”, ha dichiarato Francesco Tamburella, presidente di ConsumerLab.

La ricerca evidenzia inoltre la diffusione di pratiche di sustainability washing. Tra queste, spicca la presentazione di aziende come impegnate nello sviluppo sostenibile, senza dettagli concreti su tempi, metodi e soluzioni. Ma anche l’esagerazione del profilo ‘green’ o ‘socialmente consapevole’ di prodotti e attività rispetto alla realtà, e la diffusione di dichiarazioni fuorvianti o infondate sugli impatti sociali, sulle emissioni di carbonio e sul benessere dei dipendenti. Questi comportamenti danneggiano la fiducia dei consumatori e la trasparenza del mercato. Non a caso, stando al report, un italiano su cinque percepisce la sostenibilità come un pretesto per aumentare i prezzi o promuovere prodotti in modo ingannevole.