Milano – La Procura di Milano ha deciso di archiviare il caso Esselunga. L’Insegna era stata accusata, nel giugno 2023, di aver messo in atto una “complessa frode fiscale”, basata sul meccanismo dei “serbatoi di manodopera” (leggi qui); a motivo di ciò, le era stato imposto un sequestro preventivo di quasi 48 milioni di euro.
I giudici, ora, hanno deciso di mettere da parte la questione: come riporta il Corriere della Sera, infatti, dopo il sequestro, Esselunga avrebbe di fatto riparato i danni arrecati stabilizzando 5.718 lavoratori, cambiando 65 appalti, saldando il proprio debito con l’Agenzia delle entrate, regolarizzando la propria posizione fiscale, accogliendo le contestazioni dell’Inps per 20 milioni di euro e investendone altri 50 milioni per sistemare le falle emerse durante l’inchiesta.
L’applicazione di ulteriori sanzioni, dunque, risulterebbe sproporzionata rispetto al reato commesso. Revocata anche la richiesta inviata il 31 marzo 2023 al Tribunale, di sottoporre Esselunga a “misura di prevenzione”. La Procura auspica che “in futuro, enti anche di rilevanti dimensioni possano essere tanto più incentivati a porre rimedio alle lacune organizzative […] quanto più possano avere una fondata aspettativa che questi sforzi siano ‘premiati’ sul piano sanzionatorio, evitando un’inutile duplicazione della portata afflittiva della pena”.