Vimodrone (Mi) – Emergono nuovi dettagli sulla procedura di riduzione di personale avviata da Unes Maxi Spa. Tra le motivazioni che hanno portato alla scelta, si legge nel documento, c’è il contesto di mercato difficile: “Nonostante i ricavi complessivi della rete diretta del 2022 siano cresciuti del 4,22%, l’Ebit aziendale ha perso il 97,68% (pari ad un valore di 20,85 milioni); a ciò si aggiunga che la stima dei ricavi 2023, al netto della spinta inflattiva, possa arrivare intorno a valore negativo pari a circa il 6% (meno sei per cento)”.
Prosegue il documento: “La Società non ritiene possibile il ricorso ulteriore agli ammortizzatori sociali offerti dalla legislazione vigente, alla luce della natura degli esuberi dichiarati e delle finalità della presente procedura. Il ricorso ad ammortizzatori sociali è notoriamente utile e idoneo a permettere il superamento di sfavorevoli situazioni di mercato che appaiano transitorie e temporanee. Nel caso di specie, tuttavia, la riorganizzazione muove dalla necessità di disporre un nuovo assetto organizzativo che sarà definitivo e, in quanto tale, non idoneo ad essere risolto attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali”.
La società specifica poi che si rende disponibile “a valutare l’adozione di misure per fronteggiare le conseguenze sul piano sociale dell’attuazione del programma di riduzione del personale quali, in particolare, la sottoscrizione di un piano di incentivazione all’esodo che preveda l’uscita volontaria del personale, previo assenso aziendale, di tutto il personale in esubero”.