Limito di Pioltello (Mi) – Nuova svolta nella vicenda Esselunga. Dopo che lo scorso luglio il giudice per le indagini preliminari (Gip) di Milano, Domenico Santoro, aveva convalidato il sequestro di 48 milioni di euro a carico della catena in seguito all’accusa di “complessa frode fiscale” (leggi qui), ora Esselunga, stando a quanto riporta l’Ansa, avrebbe versato la stessa cifra all’Agenzia delle Entrate.
Un risarcimento che alleggerisce la posizione penale della catena. Che fin da subito si era detta pronta a offrire supporto e collaborazione alle autorità giudiziarie, sottolineando “di aver operato sempre nel rispetto della legalità”.
Stando all’indagine, coordinata dal pm Paolo Storari, la presunta maxi frode era stata portata avanti con lo schema della cosiddetta “somministrazione illecita di manodopera” che avrebbe comportato un “sistematico sfruttamento dei lavoratori” e “ingentissimi danni all’erario”. I lavoratori, dunque, come sottolineato dal pm “di fatto lavoravano per la grande impresa, ma sulla carta erano dipendenti di cooperative, consorzi e altre società, i cosiddetti “serbatoi di manodopera”, che nascevano e morivano in breve tempo, lasciando debiti”.