Roma – Cresce, nel 2022, il fatturato delle aziende italiane attive nel riciclo meccanico della plastica. Toccando quota 1,1 miliardi di euro (+18% sul 2021). Questo quanto emerso ieri, 15 giugno, a Roma, in occasione della presentazione del ‘Rapporto 2022 sul riciclo meccanico delle materie plastiche’, promosso da Assorimap, l’associazione nazionale di categoria che raccoglie 350 aziende del riciclo e 200 produttori di materie prime seconde plastiche, realizzato da Plastic Consult.
L’aumento del fatturato si registra nonostante un leggero calo produttivo delle plastiche riciclate meccanicamente. Dopo i numeri incoraggianti del 2021 (800mila, +17% su base annua) – dovuti alla ripresa dei consumi e delle attività post-pandemia che hanno generato un aumento generale della domanda di plastica riciclata – nel 2022 si evidenzia una lieve contrazione (-1,5%) nella produzione di materie prime seconde in plastica (785mila tonnellate).
Quanto alle fonti per il riciclo meccanico post-consumo, le principali provengono dalla filiera degli imballaggi, in particolare quelli da raccolta urbana (68% del totale). Un quarto quasi (23%) proviene dal canale commerciale e industriale, a cui si aggiunge un 5% del settore agricolo. La maggior parte dei riciclati prodotti (28%) consiste in Pe flessibile, seguito dal Pet (bottiglie e vaschette) con il 24% e dal Pe rigido (flaconi) con il 19%. Le quote minoritarie sono rappresentate da misti poliolefinici, al polipropilene e agli altri polimeri.