Meda (Mb) – Prodotti cosmetici realizzati a partire dai grani del caffè (leggi qui), dagli scarti della frutta secca o da rifiuti alimentari. Prende sempre più piede nel mondo il concetto di bellezza circolare o ‘upcycling beauty’. Con questo termine si è soliti indicare la pratica con cui si riutilizzano materiali di scarto o sottoprodotti per realizzare nuove etichette, packaging o formulazioni per prodotti cosmetici. In un’ottica di sostenibilità e circolarità.

In base ai dati elaborati dall’istituto di ricerche Fact.Mr, il fenomeno dell’upcycling beauty valeva all’incirca 2,3 miliardi di dollari (2,1 miliardi di euro) alla fine del 2021. Le stime parlano di una crescita a 2,4 miliardi di dollari (2,2 miliardi di euro) con il termine del 2022. Ma le vendite di cosmetici ‘circolari’ sono destinate a crescere a un tasso composto di crescita annuale (Cagr) del 5,8%, raggiungendo nel 2032 un valore di 4,2 miliardi di dollari (oltre 3,9 miliardi di euro).

A trainare il segmento è soprattutto il Nord America, che nel 2021 incideva per il 28,3% sul giro d’affari complessivo della bellezza circolare. Secondo Fact.Mr, l’area è destinata a crescere con un Cagr del 5,5% entro il 2032. Le categorie merceologiche in cui invece si registra una maggior concentrazione di cosmetici di questo tipo sono il personal care, il make up e le fragranze.