Si conferma, in occasione di Cosmoprof Bologna (28 aprile – 2 maggio), l’importanza del beauty per l’economia italiana. Non senza qualche ombra su presente e futuro. Ed evidenti falle nell’organizzazione.
Di Angelo Frigerio e Irene Galimberti
Dopo il primo giorno a Cosmoprof Bologna (28 aprile – 2 maggio 2022) sembrano confermate alcune certezze, ma anche alcune incertezze che da mesi ‘perseguitano’ tutti i mercati del mondo.
Certo è, come più volte detto, il piacere di ritrovarsi in fiera, guardarsi negli occhi e approfondire relazioni e collaborazioni.
Certo è il successo di iniziative come i nostri Awards, che premiano gli sforzi delle aziende in attività di marketing e comunicazione. Ieri sera, alle ore 17.30, abbiamo consegnato 30 targhe, insieme a Paola Fuochi, presidente di giuria e responsabile del canale drugstore di Crai, che durante il coffee break si è intrattenuta con tutti i partecipanti. Un momento di festa e di scambio fra aziende e distribuzione, in grado di stemperare le tensioni causate da aumenti e inflazione.
Certa, infatti, è anche la difficoltà dell’industria a far accettare alle insegne gli aggiornamenti di listino, che però in alcuni casi risultano inevitabili, perché certi sono anche gli aumenti delle materie prime e delle utilities, oltre ai problemi logistici.
Certa è l’importanza di Cosmoprof per il comparto. Pesano però una serie di falle organizzative che abbiamo riscontrato. Dalle problematiche relative all’allestimento alle difficoltà per il recupero dei biglietti. E ancora: i bagni invivibili, le lunghe code per il pranzo, i prezzi dei generi alimentari in fiera, la mancanza di cartelli di segnalazione degli stand. Tutte tematiche che verranno sviluppate nel prossimo pagellone di fine fiera.
Certo è il peso del beauty italiano, eccellenza riconosciuta a livello globale, nell’economia del nostro Paese. Certa è la resistenza dell’industria alle crisi. Con i dati di Cosmetica Italia, presentati ieri in una conferenza stampa curata dal Centro Studi dell’Associazione, che parlano di un consuntivo 2021 corretto al rialzo. Lo scorso anno il beauty in Italia ha registrato un fatturato globale a +9,9%, con oltre 11,8 miliardi di euro. A +13,8% l’export, con 4,8 miliardi e un impatto positivo sulla bilancia commerciale che tocca i livelli pre Covid (2,75 miliardi di euro). Il mercato domestico segna un +8,8%, con 10,6 miliardi di euro. “I valori preconsuntivi sul 2021 sono leggermente al rialzo rispetto alle precedenti stime e dimostrano la natura anelastica del comparto, in grado di affrontare le difficoltà degli ultimi due anni”, segnala Renato Ancorotti, presidente di Cosmetica Italia. “Sulle previsioni per il 2022 incidono diversi elementi di incertezza, dai rincari energetici alle tensioni legate al conflitto tra Russia e Ucraina. Tuttavia, queste zone d’ombra non sembrano ledere le prospettive di recupero e di crescita. Seppur con ritmi più rallentati, ad oggi si stima che il fatturato dell’industria cosmetica crescerà del 2,7% nel 2022 con un ritorno a valori pre crisi”. La grande distribuzione resta il primo canale: oltre 4,54 miliardi e una crescita del +2,7%. Prosegue la corsa dell’e-commerce: +23,2% con più di 870 milioni di euro. Positivo l’andamento dell’erboristeria (+13,8%), per oltre 375 milioni. Presentate anche le performance delle diverse categorie merceologiche, con i prodotti per il viso in cima alla classifica per importanza: una quota del 17% sul totale dei consumi cosmetici degli italiani e un valore di oltre 1,5 miliardi. Seguono i prodotti per il corpo (15,7%) con un valore superiore a 1,3 miliardi. Performance straordinarie per acque da toeletta e profumi femminili (+22,2%), ombretti (+19,5%), delineatori e matite occhi (+17%). Di contro si normalizza la curva dei prodotti che spopolavano durante l’emergenza sanitaria, come igienizzanti e haircare.
Continua ad aleggiare, però, su tutto il comparto, l’incertezza. Legata a più fattori, di cui abbiamo già parlato e sottolineati anche da Renato Ancorotti. Materie prime in aumento e difficili da trovare, sia per quanto riguarda le formule sia per quel che compete packaging, imballaggi e componenti di macchinari. Ritardi e problematiche sulla logistica, anch’essa interessata dai rincari, che coinvolgono anche le utilities. Senza dimenticare l’inflazione e la guerra fra Russia e Ucraina. Un quadro dalle tinte fosche che, qui a Cosmoprof, si cerca di dimenticare. Basteranno i colori e i profumi che inondano gli stand?