Numeri in crescita per la prossima edizione della fiera dedicata alla Mdd, in scena il 14 e 15 gennaio 2026. Dieci padiglioni, oltre 1.500 espositori, numerose delegazioni di buyer esteri e tante novità. Intervista a Rossano Bozzi, Business Unit Director Bologna Fiere e Antonella Maietta, Exhibition Manager.
di Federico Robbe
Quasi tutto pronto per Marca by BolognaFiere, l’evento organizzato in collaborazione con Adm che si svolgerà il 14 e 15 gennaio. Un appuntamento strategico che ogni anno macina record di espositori e presenze. Nel 2026 i padiglioni saranno ben dieci: il 16, il 19 (utilizzato per la prima volta, dove ci saranno Marca Fresh e Marca Tech), 21, 22, 25, 26, 28, 29, 30 e 31. Si aggiunge il padiglione 31 dedicato all’International buyer’s preview. Giusto per fare un paragone, nell’edizione di gennaio 2020 i padiglioni interessati erano cinque. Tutti i dettagli su Marca 2026 dalla voce di Rossano Bozzi, Business Unit Director Bologna Fiere e Antonella Maietta, Exhibition Manager.
Quali sono le novità in programma per l’edizione 2026?
Rossano Bozzi [RB]: Marca 2026 non sarà soltanto una fiera, ma un vero e proprio ecosistema dell’innovazione al servizio della distribuzione moderna. Noi riteniamo che Bologna sia ormai diventata la capitale europea della Gdo, in cui si crea il futuro della distribuzione, anche grazie a un fatto unico: la presenza dei retailer in fiera. Nel 2026 avremo ben quattro insegne in più, arrivando così a 28: ci saranno anche Agorà, Unes, Il Viaggiator Goloso e Caddy’s. Insieme ad Adm – Associazione distribuzione moderna, abbiamo una strategia di lungo periodo: la partnership è stata rinnovata fino al 2031 e permette di dedicarci all’applicazione di tutti i trend che possono rendere servizio al settore, rendendo Marca una piattaforma di competenze a 360 gradi. Non ci limitiamo a mettere in mostra il prodotto, ma puntiamo a un pensiero strategico che possa far crescere l’intera filiera della Mdd. Del resto, Marca by Bologna Fiere è sempre più un laboratorio europeo, non solo italiano.
Quante aziende espositrici e quanti buyer saranno presenti, sia dall’Italia che dall’estero?
RB: Ci saranno oltre 1.500 espositori, con una crescita importante, anche per il 2026. Abbiamo già profilato oltre 5mila buyer e la presenza internazionale, di cui siamo molto contenti, è in costante aumento. Ci saranno inoltre collettive nuove: Spagna, Brasile e Austria. Quindi registriamo una crescita su tutti i fronti, per rendere servizio al settore non solo in termini di numeri, ma anche di valore. Continueremo a concentrarci molto sull’America del Nord, ovvero Stati Uniti e Canada. Le delegazioni arrivano grazie alla collaborazione strategica con l’Agenzia Ita/Ice, penso soprattutto a quella americana e all’importante lavoro fatto con l’Agenzia di Chicago. Ci saranno anche delegazioni da Cina, India e Giappone. E naturalmente non dimentichiamo l’Europa, con un focus importante sull’Est. Nel 2026 avremo come novità anche il posizionamento di Marca Fresh e Marca Tech, che sono in forte espansione e saranno collocate nel padiglione 19, il primo dall’ingresso di Piazza Costituzione. Confermata e in crescita l’International buyer’s preview, in cui le aziende potranno dialogare con i buyer esteri nel padiglione 31 in un contesto più accogliente e con un evento conclusivo: la premiazione dei vincitori dei Marca Awards. Questi premi valorizzeranno il prodotto in sè, ma anche i partner produttivi.
Come procede la creazione di un network di eventi b2b all’estero, con Marca China e Marca Poland?
RB: Ci tengo a sottolineare che con Marca China e Marca Poland non esportiamo una fiera, ma un modello: la collaborazione tra industria e distribuzione. Il format vuole creare ponti e sostenere la filiera italiana. Infatti non parliamo solo di export, ma di cultura della private label: filiera corta, sostenibilità, valore per il consumatore e molto altro. Avremo in aprile la seconda edizione di Marca Poland a Poznan, e in settembre la quinta edizione di Marca China nuovamente presso il Guangzhou Poly World Trade Expo Centre.
Torniamo in Italia: parteciperanno anche aziende che non hanno nella marca privata il loro focus principale?
Antonella Maietta [AM]: In fase di iscrizione chiediamo alle aziende di indicare la quota di fatturato dedicata alla Mdd, da un minimo di zero a un massimo di oltre l’80%. A zero ci sono 4-5 aziende, quindi sono delle eccezioni. Poi ce ne sono altre che hanno quote al 10 o 20%, ma la grande maggioranza ha una quota superiore al 50%. Questo ci dice che il profilo espositivo è specializzato, in linea con la fiera. Nel caso di una realtà con una quota di PL contenuta, si tratta comunque di aziende che desiderano sviluppare questo segmento. Questo conferma che la Marca del distributore è una strategia, non più una leva tattica figlia di una particolare congiuntura economica.
L’ipotesi di un allungamento della fiera su tre giorni è oggetto di discussione con Adm o la formula resterà su due?
AM: Contiamo sul fatto che dall’anno scorso abbiamo l’International buyer’s preview, dedicata a incontri b2b con i buyer esteri, per cui già questo è un allungamento della durata a due giorni e mezzo. Questo garantisce una forte concentrazione di business e incontri qualificati con buyer esteri. Penso che una fiera di alto livello come Marca non vada misurata su quello che accade in due o tre giorni, è un laboratorio permanente sull’innovazione della Marca del distributore che, di fatto, dura 365 giorni all’anno.
In foto: Rossano Bozzi e Antonella Maietta