Roma – Oltre al grande tema dei dazi, c’è un altro elemento chiave nel prossimo futuro degli scambi commerciali tra Europa e Usa: il cambio euro-dollaro. A rimarcare questa preoccupazione al Sole 24 Ore è Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, secondo cui “il più grande dazio che abbiamo noi è quello della svalutazione. Il cambio è già un dazio. La svalutazione euro-dollaro è circa al 13% nell’ultimo periodo. La nostra stima è che si potrebbe arrivare velocemente anche al 20%. Se così fosse qualsiasi numero è fuori controllo”. Con i dazi al 30% le stime del Centro studi Confindustria rilevano un calo dell’export verso gli Usa di 37,5 miliardi di euro, che diventerebbero 27,6 miliardi con dazi al 20%, 22,6 miliardi con dazi al 15% e 17,6 miliardi con dazi al 10%.
Ha dichiarato il presidente: “Oggi non si può parlare solo di dazi, ma si deve capire a livello europeo come calmierare la differenza della caduta del dollaro nei confronti dell’euro. Dobbiamo trattare, far capire che siamo interconnessi, che il grande dazio che già abbiamo è quello della svalutazione che sarà ancora più alta. La percentuale [dei dazi] accettabile è zero“.
“Bisogna reagire velocemente”, ha proseguito Orsini, “non possiamo pensare di essere competitivi se gli altri continenti stanno viaggiando a velocità diverse”.