Milano – Con un valore di oltre 1,1 miliardi di euro e un export pari al 13% sul totale di prodotti beauty realizzati nel nostro Paese, gli Stati Uniti sono il principale partner commerciale dell’industria cosmetica italiana. Per questo Benedetto Lavino, presidente di Cosmetica Italia, ha espresso, in un commento per il Sole 24 ore, preoccupazione per il rischio di una guerra commerciale tra Stati Uniti ed Europa.
“Risulta chiaro come la filiera cosmetica italiana possa essere fortemente impattata rispetto a misure di limitazione bilaterale della politica degli scambi commerciali con gli Stati Uniti e a livello globale”, ha dichiarato alla testata. “Nelle ultime settimane abbiamo manifestato chiaramente al governo, e in particolare alla presidente del consiglio Giorgia Meloni, la nostra forte preoccupazione per il rischio di un’escalation”.
Le problematiche rilevate nel National trade estimate report dell’Amministrazione americana per le aziende statunitensi che operano in Europa, tra cui l’incertezza normativa, i tempi lunghi della burocrazia, le procedure autorizzative e di conformità, oltre agli oneri di compliance e certificazione, si sono moltiplicate nel processo di transizione ecologica europea, colpendo fortemente il settore chimico e il packaging. A queste si dovrebbe l’imposizione dei dazi, da parte dell’amministrazione statunitense; ma anche le aziende europee affrontano le stesse criticità.
“Paradossalmente, le nostre aziende si troveranno a essere danneggiate due volte: da una normativa europea complicata che impone cambi repentini di regolamentazione e dalla limitazione commerciale imposta dai dazi”, ha dichiarato Lavino. Ha auspicato, quindi, la promozione di politiche commerciali che favoriscano la cooperazione reciproca.