I raggi luminosi sono dannosi per la pelle. E questo è risaputo. Ma allora perché molti di noi si ostinano a non utilizzare la crema con fattore di protezione 365 giorni l’anno? Di seguito, l’idea della catena per contribuire alla causa.
Di Alice Giannetta
L’esposizione prolungata ai raggi solari può avere effetti devastanti sulla salute della pelle. Può accelerare la comparsa di problemi di salute, che vanno dal semplice invecchiamento precoce fino a condizioni molto più gravi, come il melanoma. I raggi ultravioletti (Uv), presenti anche nelle giornate nuvolose, possono causare danni significativi alla cute, se non adeguatamente protetta. È in questo contesto che prosegue l’iniziativa portata avanti da Tesco, una delle principali catene di supermercati del Regno Unito. Il noto retailer ha ridotto del 20% il prezzo della sua gamma di prodotti solari ‘Soleil’, per rendere la protezione accessibile a tutti i consumatori.
Questa mossa arriva in un contesto critico. Il cancro della pelle, infatti, è una delle forme più diffuse di questa malattia, nel Regno Unito e non solo. Il punto è che, fino al 90% dei casi, potrebbe essere prevenuto, adottando semplici misure di prevenzione. Una di queste è usare regolarmente creme con Spf (ovvero il Sun Protection Factor, il fattore di protezione solare, appunto). L’iniziativa di Tesco, partita nel 2021, continua ancora oggi, anzi: con un recente comunicato ufficiale, la catena ha annunciato, per il 2025, un ampliamento della gamma dei solari. La collezione Tesco ‘Soleil’, infatti, è stata recentemente riformulata per offrire una finitura invisibile su tutte le tonalità della pelle, senza lasciare residui bianchi. E per permettere a tutti di proteggersi adeguatamente, indipendentemente dal proprio colorito. Marianne Aitken, category director for beauty and personal care di Tesco, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa: “Abbiamo contribuito a ridurre i prezzi per i nostri clienti e quest’estate continueremo ad aiutarli a fare scorta di ciò di cui hanno bisogno con una vasta gamma a prezzi accessibili”.
Nonostante queste strategie, e il crescente accesso a prodotti solari più economici, quasi la metà dei consumatori del Regno Unito (45%) continua a non applicare l’Spf quotidianamente. L’ha rivelato un recente sondaggio di YouGov, commissionato a inizio 2025 dal rivenditore online di prodotti per la cura della pelle Face The Future. L’indagine ha evidenziato come le persone diano priorità ad altri prodotti. La crema idratante, ad esempio, è considerata dal 32% dei consumatori prioritaria rispetto alla protezione solare. In più, solo il 55% degli intervistati si è detto consapevole del fatto che i raggi Uva sono la principale causa di invecchiamento precoce della pelle, con solo il 20% molto d’accordo. Kimberley Medd, head of clinic di Face the Future, sottolinea: “Ci sono tanti prodotti multiuso sofisticati per la cura della pelle, ma ciò che è fondamentale è scegliere prodotti che abbiano una protezione solare sufficiente all’interno, ovvero non inferiore a Spf 30, assicurandosi che sia ad ampio spettro”.
Sull’esempio di Tesco, anche altre catene hanno iniziato a portare avanti la stessa iniziativa. Superdrug, rivenditore di prodotti di bellezza, nell’estate 2024, ha implementato una riduzione del 20% su tutta la sua gamma di solari ‘Solait’, per un totale di un investimento di 1 milione di sterline. E in Italia?
Anche nel nostro Paese i dati non sono più rassicuranti. L’ultimo sondaggio sul tema di YouGov, relativo alla scorsa estate, evidenzia un uso maggiore di prodotti solari proprio nella stagione più calda. Il 76% degli intervistati la usa su tutto il corpo in questo periodo (solo il 21% la utilizza tutto l’anno), mentre il 48% usa la protezione per il viso (47% tutto l’anno). Nonostante questo, ancora non sembra partita nessuna iniziativa da parte di retailer per incentivare all’utilizzo di prodotti con filtro solare. Eppure le politiche commerciali possono avere un impatto positivo nella vita quotidiana delle persone, incentivando comportamenti più sicuri e consapevoli sotto il sole. Che non sia il caso di iniziare anche da noi?