Roma – Il decreto attuativo pubblicato il 28 febbraio in Gazzetta ufficiale prescrive l’obbligo di stipulare entro il 31 marzo una polizza che copra danni da calamità naturali a fabbricati, impianti e macchinari, nonché ad attrezzature industriali e commerciali. Tra le novità, l’obbligo per le assicurazioni di liquidare immediatamente il 30% del danno.

A sollevare dubbi sulle tempistiche del provvedimento è Angelo Camilli, vicepresidente di Confindustria con delega per il credito, la finanza e il fisco. Come si legge sul Sole 24 Ore, dichiara: “Quando c’è un obbligo per le imprese non è mai positivo. In base a quanto previsto un’impresa può anche decidere di non stipulare queste polizze. Ma ci sono una serie di conseguenze talmente importanti che nei fatti diventa un obbligo. Quest’obbligo comporterà sicuramente maggiori oneri per le aziende, al quale però deve corrispondere un maggiore impegno dello Stato in termini di prevenzione”.

Ci sono una serie di aspetti che necessitano di maggiore chiarezza, prosegue Camilli: “Abbiamo presentato al ministero per le imprese la richiesta di chiarimenti su un articolato elenco di aspetti, alcuni molto tecnici, altri più preoccupanti. Non abbiamo informazioni, ad esempio, sul livello dei premi, su quale sarà la contrattualistica e su quali saranno gli impegni chiesti alle imprese in caso di investimenti per la mitigazione dei rischi. Sono tutti elementi che non consentono di avere un quadro chiaro e trasparente di applicazione della norma”. Inoltre, aggiunge, “uno degli aspetti che preoccupa di più è la prospettiva che l’azienda priva di copertura non possa accedere a qualsiasi forma di agevolazione o di incentivo pubblico”.