Roma – In Italia, la percentuale di riciclo degli imballaggi supererà quota 75% (75,2% per la precisione) nel 2025. Con volumi di riciclo in costante crescita: dalle 10,5 milioni di tonnellate riciclate nel 2023 (quota del 75,3%) alle 10,8 milioni di tonnellate previste per la fine dell’anno in corso. Sono queste le prime stime rese note dal Consorzio Conai in occasione della giornata mondiale del riciclo che si celebra ogni anno il 18 marzo.
Stando alle previsioni, nel 2025 si prevede anche un incremento dei rifiuti di imballaggio affidati dai comuni al sistema Conai e dai consorzi di filiera: dai 4,6 milioni di tonnellate del 2023 a quasi 5,5 milioni di tonnellate previste per la fine dell’anno in corso.
“Le attese parlano di un leggero trend di aumento degli imballaggi immessi al consumo, in linea con quanto già registrato nel 2024”, sottolinea il presidente Conai Ignazio Capuano. “I volumi resteranno però inferiori a quelli del 2022. Va detto che le incognite legate al contesto internazionale potrebbero contribuire a un attenuamento di questa tendenza.
Più nel dettaglio, il 2025 dovrebbe vedere un tasso di riciclato oltre l’85% degli imballi in carta e cartone, oltre l’80% di quelli in acciaio, il 70% degli imballaggi in alluminio, quasi il 64% di quello in legno, oltre l’81% di quello in vetro, infine più del 51% degli imballaggi in plastica e bioplastica compostabile (circa il 51% di plastica tradizionale e il 58,5% di bioplastica). Se le stime saranno confermate, tutte le sette filiere dei materiali avranno superato i rispettivi target di riciclo minimi stabiliti dall’Europa al 2025. Anche in preparazione dell’entrata in vigore del nuovo regolamento Ue sugli imballaggi e rifiuti di imballaggio (operativo in modo graduale a partire da agosto 2026).