Roma – Il settore cosmetico dei prodotti definiti ‘naturali e sostenibili‘ è cresciuto negli ultimi anni, arrivando a rappresentare circa il 25% dell’intero settore (oltre 2,9 miliardi di euro secondo i dati 2023 di Cosmetica Italia). Ma cosa significa ‘cosmetico naturale’ o ‘sostenibile’? In Europa non esiste ancora una normativa specifica, e questo può generare confusione tra reali caratteristiche del prodotto e marketing.
Le Linee Guida Iso 16128 offrono definizioni di base, ma non regolano la comunicazione col consumatore. Esistono, però, diversi enti certificatori che rilasciano certificazioni per definire più propriamente un prodotto cosmetico ‘naturale e/o biologico’, sulla base di specifici standard di riferimento come Natrue e Cosmos. A tal proposito, la dottoressa Claudia Riccardi, biologa e membro del consiglio direttivo Aideco, Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia, ha posto l’attenzione sui concetti di sicurezza (anche un prodotto naturale e sostenibile può contenere allergeni) e di sostenibilità.
Quest’ultima non riguarda solo gli ingredienti, ma anche l’impatto ambientale, valutabile attraverso il Life Cycle Assessment (Lca). “Scegliere un cosmetico realmente sostenibile”, ha concluso la dottoressa, “significa valutare molteplici fattori. E’ essenziale che il consumatore acquisisca una maggior consapevolezza su etichette e certificazioni”.