Il 27 gennaio 2025 segna una svolta cruelty-free importantissima nella storia dei test da laboratorio. E i Paesi che si oppongono a questa pratica crudele salgono ufficialmente a quota 45.

Di Alice Giannetta

Cambiamento epocale nel mondo della cosmetica. Il 27 gennaio 2025 il Cile ha ufficialmente vietato la sperimentazione sugli animali. Con l’adozione della legge 21.646, il Paese ha detto basta a questa pratica, entrando a far parte di un gruppo sempre più vasto di nazioni che ha già adottato misure simili. Questo passaggio legislativo segna una vittoria significativa per i difensori dei diritti degli animali e per tutti coloro che supportano pratiche più etiche e sostenibili nell’industria della bellezza. Con la nuova legge, il Cile non solo proibisce i test su animali per i prodotti cosmetici e i loro ingredienti, ma estende il divieto anche all’importazione e alla vendita di prodotti cosmetici testati su esseri viventi. E, questo modello di regolamentazione, rende a tutti gli effetti il Cile un leader nel Sud America e un esempio per il resto del mondo.

Il vero simbolo di questa lotta è stato Ralph: è questo il nome del coniglio da laboratorio protagonista del cortometraggio animato #SaveRalph, già entrato nel cuore di milioni di persone. Il piccolo Ralph racconta, con toni a tratti umoristici e a tratti tragici, le proprie esperienze come soggetto di sperimentazione cosmetica, portando lo spettatore direttamente all’interno dei laboratori scientifici. Ralph è cieco dall’occhio destro, sente un fischio fisso nell’orecchio sinistro e ha la schiena rasata e piena di bruciature chimiche. E quando inizierà la sua nuova ‘giornata di lavoro’, Ralph guadagnerà anche un’irritazione molto forte all’occhio sinistro. Un corto che mostra ciò che tutti sappiamo, ma che tendiamo a trascurare. E che ha contribuito a sensibilizzare il pubblico su pratiche non solo obsolete, ma anche inutili.

Tornando alla nuova legge cilena, questa rappresenta anche un importante progresso nel campo delle alternative scientifiche alla sperimentazione animale. Promuove l’adozione di metodi sostitutivi, come l’uso di modelli di pelle umana sintetica, che non solo eliminano la necessità di utilizzare animali nei test, ma sono anche spesso più efficaci e affidabili nella previsione delle reazioni umane. Come riporta anche La Stampa, Mauricio Hörmann, presidente della Camera di Commercio Cosmetico del Cile, ha esaltato questa legge come un riflesso dell’evoluzione della società verso valori di sostenibilità e responsabilità etica. Sottolineando anche come si allinei con le aspettative dei consumatori moderni che preferiscono prodotti non solo efficaci, ma anche svincolati da questo tipo di pratiche. La legge vieta specificamente i “test di sicurezza ed efficacia” sugli animali per prodotti cosmetici, di igiene e cura personale, nonché per i loro ingredienti.

Impone inoltre ai produttori l’uso di metodi alternativi approvati dall’Istituto di sanità pubblica o dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Queste disposizioni si applicano anche agli importatori e ai commercianti di tali prodotti. Nonostante questo grande passo avanti, la legge presenta alcune eccezioni: nell’ottica della ‘sicurezza del prodotto’, saranno ancora permessi test su creature viventi, laddove non esistano alternative disponibili. Un segno di come il percorso verso l’abolizione totale della sperimentazione animale sia ancora in corso e di come l’attenzione debba rimanere alta per evitare che tali eccezioni ostacolino il progresso etico complessivo. Il Cile si posiziona quindi come un faro di progresso in America Latina, seguendo Colombia, Messico e Guatemala nella lista di nazioni del continente che si sono opposte a questa pratica crudele. Con oltre 100 milioni di animali utilizzati annualmente in esperimenti in tutto il mondo, iniziative come quella cilena sono fondamentali per ridurre il numero di animali sofferenti e per spostare l’industria verso un futuro più giusto e sostenibile.