Ben organizzata, curata, imperdibile. Difficile trovare un difetto all’11esima edizione dell’evento, che ha soddisfatto operatori del settore e visitatori. Un successo dovuto a un format che funziona.

Di Alice Giannetta

Si è conclusa ieri l’edizione 2024 di Making Cosmetics, la kermesse dedicata ai fornitori di materie prime, ingredienti e servizi per l’industria cosmetica. Un mix di cultura e innovazione, arte e approfondimenti, che ha messo tutti d’accordo. L’appuntamento, ora, è per le giornate del 3 e del 4 dicembre 2025. Ma prima i nostri voti.

L’organizzazione dell’evento

La due giorni (20-21 novembre) ha chiamato a raccolta quasi 7mila professionisti del settore e più di 70 espositori, che hanno potuto approfittare dell’incontro face-to-face per intrecciare nuove relazioni professionali. Stessa sede anche per quest’anno, ovvero l’Allianz MiCo, ma con una novità: un’area espositiva più grande del 16% rispetto allo scorso anno. E non poteva essere altrimenti, per un evento che rimane all’avanguardia sotto ogni punto di vista.

Voto: 9

Espositori italiani ed esteri

“La cosmetica passa dalla Lombardia”. È stato questo uno dei commenti più frequenti tra gli espositori, che hanno spiegato così il motivo della loro partecipazione all’evento. Ricordiamo, infatti, come questa regione riunisca oltre il 48% delle imprese cosmetiche. Nello specifico, la produzione di makeup in Lombardia corrisponde al 37% nel mondo e al 45% in Europa. Tra i tanti espositori italiani, che hanno mostrato l’eccellenza del Made in Italy, però, bisogna sottolineare la presenza di valore delle aziende estere, che hanno presentato prototipi assolutamente innovativi. I focus sono, ovviamente, la sostenibilità, l’economia circolare e lo zero waste. Un buon auspicio per l’anno prossimo è che aumenti ulteriormente la percentuale degli espositori proveniente dall’estero.

Voto: 8

Protagonista è la bellezza

Quando si parla del settore cosmetico, spesso si pensa a dati, fatturati, export: in una parola ‘numeri’. La cosmetica, però, è in primis bellezza. E questo è un concetto ben chiaro a Sara Valorz, la direttrice e organizzatrice dell’evento, che dedica ogni anno ampio spazio alla forma di bellezza più alta: l’arte. All’ingresso della fiera, infatti, i partecipanti sono stati subito accolti da un corner con tendoni rossi molto scenografici, i quali facevano da sfondo all’imponente quadro di Matisse ‘Odalisque in red jacket’. I colori dell’opera sono stati lo spunto per le aziende fragraziere presenti in fiera, per la creazione di nuove profumazioni. Tutte messe a disposizione del pubblico. Un momento olistico super apprezzato.
A proposito di arte, una menzione speciale spetta alla Soapture, la tradizionale scultura di sapone realizzata live dall’artista Giacomo Valorz. Intitolata ‘Illuminazione’, l’opera è un omaggio al corpo della donna e alla sua capacità di andare ‘oltre’, secondo l’artista, in tutti i sensi.

Voto: 7 e mezzo

Convegni e approfondimenti

Uno degli aspetti più apprezzati dell’evento è stata l’agenda dei convegni, molto fitta, che ha coperto un ampio spettro di argomenti. Dall’intelligenza artificiale nella formulazione dei prodotti cosmetici, alle innovazioni nei biopolimeri e negli emulsionanti. Si sono discussi approcci alla detersione biomimetica, l’uso di nuovi ingredienti naturali e le ultime normative nel campo dei solari. Inoltre, c’è stata un’attenzione particolare alla sostenibilità e alle strategie future per il settore, comprese le nuove frontiere nei test per la cosmetica e l’adattamento alle esigenze dei consumatori in termini di naturalezza e performance. Una panoramica assolutamente completa del contesto in cui viviamo.

Voto: 9

Servizi e dintorni

Per quanto riguarda i punti di ristoro, niente da segnalare, grazie a un’organizzazione molto ben strutturata. Le aree laterali dello spazio espositivo erano intervallate da diverse zone break, con un’ampia offerta alimentare, con primi piatti, panini, insalate e piatti unici. Unica nota dolente i prezzi. Come accade sempre, purtroppo, in fiera, il costo dei piatti era decisamente esagerato, ma in linea coi prezzi di Milano.

Voto: 6 e mezzo