Bruxelles – Se da un lato a livello mondiale la produzione di plastica nel 2023 è aumentata del 3,4% – da 400 a 413 milioni di tonnellate – la fotografia scattata dall’ultima analisi di Plastics Europe ‘Plastics – the fast Facts 2024’ mostra una tendenza opposta in Unione Europea. Dove, lo scorso anno, la produzione è calata dell’8,3%, da 59 milioni a 54 milioni di tonnellate (di cui 42,9 vergini). Per la prima volta da sei anni, poi, come evidenza l’analisi in Ue è diminuita anche la quantità di plastica riciclata da post-consumo: -7,8%, da 7,7 a 7,1 milioni di tonnellate. La produzione di plastica da riciclo chimico si attesta ad appena 120mila tonnellate.
Pur mantenendo un saldo commerciale positivo in termini di valore (12,7 miliardi di euro), in termini di volumi cresce la dipendenza del Vecchio Continente dall’importazione di resine plastiche e prodotti finiti da paesi extra Ue (spiccano Usa, Cina, Corea e Medio Oriente). Dal 2020 al 2023, l’export di resine dalla Ue sono diminuite del -25,4%.
“L’erosione della competitività dell’Europa minaccia la transizione circolare della nostra industria della plastica”, sottolinea Marco ten Bruggencate, presidente dell’associazione, “La dura verità è che stiamo già assistendo alla chiusura di impianti produttivi dell’Ue, con conseguente delocalizzazione dell’industria, dei posti di lavoro e degli investimenti sostenibili”.