Genova – Il Gip Paola Faggioni, su richiesta della procura di Genova, ha firmato una seconda misura cautelare per Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria ai domiciliari dal 7 maggio. Secondo quanto scrive Il Giornale, i fatti sono gli stessi contestati nella prima ordinanza, relativi al presunto finanziamento illecito da parte di Esselunga a favore degli spot elettorali per il candidato sindaco Bucci, sostenuto da Toti. Secondo i Pm, gli spot proiettati sul maxi-schermo di Terrazza Colombo, di proprietà dell’emittente locale Primocanale, sarebbero stati pagati in modo illecito da Esselunga in cambio di un’accelerazione delle autorizzazioni ad aprire nuovi pdv. L’insegna avrebbe pagato 50mila euro per 5mila passaggi pubblicitari “in modo occulto e senza alcuna delibera da parte dell’organo sociale competente, senza una regolare iscrizione a bilancio”.

Commenta Stefano Savi, legale del presidente: “La nuova misura non modifica lo stato di fatto e di diritto relativo all’inchiesta. Ci stupisce la tempistica della stessa. Nel merito, le nuove accuse non aggiungono nulla di nuovo”. L’analisi dell’accusa, prosegue l’avvocato, “risulta parziale e non tiene conto delle politiche commerciali dei soggetti erogatori del servizio”.

In una nota, Esselunga “ribadisce con la massima fermezza che si tratta di affermazioni infondate” e che “non c’è stato alcun pagamento sottobanco”.