Monaco di Baviera (Germania) – 150 imprese della filiera italiana si affidano ad Unilegion contro il cartello dei produttori di cartone ondulato, condannati dall’Antitrust nel 2019. Ora, per le aziende che hanno acquistato questo materiale, in fogli e scatole, è possibile ottenere un rimborso fino al 20% o più di quanto pagato, per recuperare i danni subiti. Come si legge in una nota, l’azione risarcitoria sarà portata avanti dal Tribunale di Milano.
“L’importo del sovrapprezzo pagato varia a seconda dei casi, ma è stimabile tra il 10 e il 20% o più del prezzo di acquisto corrisposto per i prodotti oggetto del cartello”, spiega Luisa Capitanio, country manager Unilegion Italia. “Quando si scopre come in questo caso che il cartello si è protratto per un lungo periodo di tempo, vanno aggiunti gli interessi maturati, la rivalutazione monetaria e il mancato profitto (lucro cessante), che può arrivare fino al + 50% del danno originario”.
Il settore non-food, che rappresenta circa il 40% del mercato di sbocco del cartone ondulato, è rimasto fortemente danneggiato. Potenzialmente, i rimborsi che spettano alle imprese dei settori chimico, farmaceutico, cosmetico, ceramico, componentistica e arredo ammontano a oltre 2 miliardi, in base alle stime di Acis (Associazione Italiana Scatolifici). Unilegion ha intrapreso una class action assumendosi tutte le spese del contenzioso, collaborando con lo studio legale Trevisan & Cuonzo e l’avvocato Nicolò Manzini e affidandosi, per la consulenza economica, A Charles Rivers Associates (Cra).
In foto: Luisa Capitanio, country manager Unilegion Italia