“Tra 10 anni le auto voleranno”: quante volte abbiamo sentito dire questa frase? In una società sempre più avanzata tecnologicamente, il divario di genere conferma che il progresso reale è ancora lontano. E le donne, come sempre, devono faticare un po’ di più.

Di Alice Giannetta

Nonostante le promesse di progresso e uguaglianza, il gender gap rimane una tendenza inarrestabile, che condiziona profondamente la vita sociale ed economica delle donne in tutto il mondo. Questa triste verità trova conferma nel ‘Gender Gap Progress Report’, lo studio condotto dall’azienda beauty Avon che analizza la disparità di genere in vari ambiti, dall’occupazione, alla rappresentanza politica, fino alla remunerazione. L’analisi è stata condotta su un campione di 7mila donne di nazioni diverse, dal Regno Unito all’Italia, dalla Romania alla Turchia, e svela un quadro preoccupante, che contrasta nettamente con le aspettative di parità di genere del nostro tempo.

Il 61% delle donne intervistate avverte una prevalenza maschile nei ruoli decisionali, un segnale chiaro che il cammino verso la parità di rappresentanza è ancora lungo. Ancora più grave è il riconoscimento di una disparità salariale, sentita da oltre la metà delle partecipanti, con il 52% delle donne che segnala disuguaglianze nel compenso. E questo evidenzia un peggioramento rispetto al 46% dell’anno precedente. Contemporaneamente, il ‘Gender Gap Progress Report’ di Avon rivela un’ostinata resistenza della cultura maschilista, quadro in cui l’Italia si distingue negativamente: il 90% delle italiane intervistate, infatti, percepisce gli stereotipi di genere come una delle principali barriere alla realizzazione personale e professionale. In ambito lavorativo, le donne si scontrano con la realtà di una cultura che, ancora troppo spesso, le relega in posizioni di minor potere e sicurezza. Il 17% dichiara di aver subito molestie sul posto di lavoro. E questa situazione è confermata da esperienze quotidiane di insicurezza, anche fuori dal luogo di lavoro: le donne, spesso, non si sentono al sicuro neanche quando viaggiano da sole, o quando camminano di sera, o in altre situazioni comuni, come prendere un taxi o utilizzare i mezzi pubblici. Un focus preoccupante riguarda l’indipendenza finanziaria delle donne, tema ancora delicato per molte: oltre il 40% delle intervistate dichiara di non avere controllo sulle proprie finanze.
Come riporta Cosmopolo, in merito a questo, Rosita Conte, general manager Italia Avon, si dichiara preoccupata per i risultati ottenuti, soprattutto “dopo aver rilevato che il nostro Paese, spesso, registra dati ancora più negativi della media internazionale”. Per questo motivo, continua, “Avon si impegna da anni a supportare progetti concreti che aiutino le donne a emanciparsi economicamente, liberarsi da situazioni familiari (e non) di oppressione fisica e psicologica e supportando percorsi di reinserimento nella società. In Italia, Avon è una delle poche aziende che può vantare il 71% dei dipendenti donna”. Alla luce di questa situazione, è chiaro che affrontare e superare il gender gap richieda un impegno collettivo e azioni concrete da parte di governi, imprese e società civile. Superare le disuguaglianze di genere, infatti, non è solo una questione di giustizia sociale, ma è fondamentale per il benessere e lo sviluppo coerente della società.