Il mercato dei cosmetici per l’uomo vale già il 25% del totale dei consumi.
La routine di bellezza è sempre più genderless. E l’offerta di tonici, oli e gel da barba promette di diventare sempre più variegata.

Di Alice Giannetta

Mai sentito parlare di ‘male grooming’? Se la risposta è no, dovreste correre ai ripari. Fa riferimento alla cura personale dell’uomo, una tendenza che si sta attestando velocemente tra le categorie più promettenti dell’industria della bellezza. Questo fenomeno, che aveva subito una battuta d’arresto durante la pandemia, nel 2022 venne valutato 202,6 miliardi di dollari dal centro studi americano Grand View Research, 218,5 miliardi di euro nel 2023 e, secondo le proiezioni, raggiungerà i 60 miliardi di euro entro il 2030 (Cagr +9,1%). Si tratta di un cambiamento che rappresenta un’opportunità senza precedenti per le aziende cosmetiche di tutto il mondo. Fragranze, creme, trattamenti viso, ma anche il make-up, stanno diventando sempre più popolari tra gli uomini moderni, alimentando una domanda in continua crescita. Anche le rilevazioni di Cosmetica Italia attestano questo trend. Nel 2022, il consumo di prodotti cosmetici maschili ha rappresentato il 25% circa dei consumi complessivi di cosmetici a livello nazionale.

Un ruolo cruciale in questo quadro evolutivo è spettato ai social media. Su TikTok e Instagram, hashtag come #MensSkincare, #GroomingTips e #MaleBeauty raccolgono migliaia di post che condividono consigli, recensioni di prodotti e suggerimenti per la routine di bellezza per l’uomo, divenuta sempre più elaborata e sofisticata. In risposta a questa evoluzione culturale, le aziende cosmetiche stanno già ampliando la loro offerta di prodotti, puntando su innovazione e diversificazione, adattando la propria offerta alle esigenze sempre più specifiche dei consumatori: dalla creazione di lozioni tonificanti ad alte prestazioni, a prodotti per la rasatura, ma anche saponi, schiume e gel da barba che oggi rappresentano una fetta consistente di questo mercato, con un valore di quasi 58 milioni di euro. Un dato particolare, però, riguarda il fatto che parte della popolazione maschile non sia attenta a cercare prodotti realmente adatti alle caratteristiche della propria pelle, ma sia più incline all’acquisto di prodotti che presentino la dicitura ‘uomo’ o ‘for men’. Secondo un’indagine del ‘Global Cosmetic Industry magazine’, infatti, l’87% degli uomini intervistati acquista esclusivamente referenze create proprio per un pubblico maschile. Il 42% opta per prodotti unisex e un bassissimo 13% compra anche prodotti rivolti a un pubblico femminile.

Interessanti anche i numeri dei canali d’acquisto. Sebbene la grande distribuzione rimanga la prima scelta, con 95 milioni di euro di vendite, cresce l’interesse per profumerie e farmacie. Si assiste anche a un ritorno delle antiche barberie: dal 2013, il numero di barbershop è aumentato del 70%. L’istantanea di questa evoluzione ce la restituisce anche Cosmoprof Worldwide Bologna, che nel 2023 ha registrato una percentuale di espositori specializzati in prodotti per l’uomo pari al 7%. Con un mercato di questo tipo e una domanda sempre maggiore, la cosmetica maschile si conferma un settore di grandi opportunità per le aziende.