Bologna – È da poco terminato il convegno inaugurale di Marca by BolognaFiere 2024. La manifestazione, giunta quest’anno alla 20esima edizione, schiera 1.100 espositori (+26% sullo scorso anno) e ben 24 insegne grazie al partner Adm – Associazione distribuzione moderna. “Oltre che la 20esima edizione, per noi questa è anche la prima edizione da società quotata”, ricorda l’amministratore delegato di BolognaFiere, Antonio Bruzzone. “Quotazione che rappresenta un mezzo e non un fine, perché ci consentirà di allargare e riqualificare il quartiere oltre che puntare a sullo sviluppo internazionale”.
Al centro del dibattito, il ruolo sociale ed economico della Distribuzione moderna. Ad aprire e chiudere i lavori è quindi Mauro Lusetti (foto), presidente di Adm, che nel suo speech sottolinea il “ruolo guida” oggi svolto nei confronti dell’intera filiera dalla Distribuzione. Che nell’ultimo anno ha “caricato su sé stessa, e non scaricato sui consumatori, molti degli aumenti di prezzo registrati”, e ha aderito con convinzione alle proposte del governo. “Questo anche grazie alla Mdd, con cui la Dm si è conquistata una parte importante della sua libertà impresa: insieme ai partner decide gli investimenti, le strategie d’innovazione, le politiche d’acquisto”. E paragonando lo scenario italiano a quello europeo aggiunge: “In Europa, i prodotti a Mdd hanno un’incidenza media superiore al 50%, noi abbiamo oggi superato il 30%. Il tasso di crescita potenziale è quindi ancora enorme e lo dobbiamo cogliere valutando e sfruttando tutta la conoscenza fino a qui acquisita”.
Il cuore del convegno è stata la presentazione del Position paper 2024 ‘Marca del Distributore e Made in Italy: il ruolo della Distribuzione Moderna’ realizzato da The European House – Ambrosetti, da sette edizione partner della rassegna bolognese. Come ha spiegato il managing partner & ceo, Valerio De Molli, la Distribuzione moderna è un settore strategico in quanto “fattore abilitante del 12% del Pil del nostro Paese, che con la sua filiera estesa occupa il 20% della forza lavoro nazionale”. E le Marche del distributore? Secondo Ambrosetti, rappresentano oggi il 31,5% dell’intero giro d’affari del largo consumo confezionato della Dm in Italia (compresi i discount). Nel 2019 era al 28,3%. Il 2023 si è chiuso con un fatturato record dei prodotti Mdd di 25,4 miliardi di euro. “I consumi”, racconta De Molli, “mostrano un encefalogramma piatto e se ripuliti dall’inflazione sono sugli stessi livelli di 15 anni fa. In questo quadro la Mdd super-reagisce in controtendenza. Ha dato risposte concrete soprattutto nelle prime fasce di prezzo, per quei 12 milioni di italiani che hanno subito maggiormente l’impatto dell’inflazione alimentare”.