Londra (Regno Unito) – Un’amara verità riguarderebbe Unilever. Il colosso britannico di beni di consumo nel campo dell’alimentazione, igiene e casa, è accusato da Greenpeace di aver disatteso la promessa di abbandonare la plastica monouso. Nina Schrank, responsabile del settore plastica di Greenpeace UK, ha dichiarato che “alcuni marchi di Unilever, famosi per presentarsi al mondo come forze del bene, stanno in realtà avvelenando il nostro pianeta con quantità impressionanti di plastica”. L’accusa, quindi, è di greenwashing.
Unilever, infatti, aveva espresso, anche sul sito ufficiale, la volontà di dimezzare l’uso di plastica vergine entro e non oltre il 2025. La realtà, però, sarebbe diversa.
A svelarlo è l’ultimo rapporto di Greenpeace, che spiegherebbe come la multinazionale britannica sarebbe ben lontana dal suo obiettivo dichiarato con quasi un decennio di ritardo.
Alla luce di questa situazione, Greenpeace chiede a Unilever di eliminare gradualmente la plastica monouso nel prossimo decennio, partendo dall’interrompere la produzione e distribuzione delle bustine di plastica.