Luccicanti e seducenti, i glitter hanno a lungo imperato nel regno della cosmetica. Ma sotto il velo scintillante si nasconde una minaccia invisibile: le microplastiche. Ecco perché, da metà ottobre, l’Europa ha deciso di imporre restrizioni severe su questi piccoli nemici dell’ecosistema. Con l’obiettivo di ridurne l’inquinamento del 30% entro il 2030.

Di Alice Giannetta

L’industria cosmetica è stata scossa da un fulmine a ciel sereno: la Commissione europea ha annunciato il bando delle microplastiche aggiunte in alcuni prodotti, inclusi i cosmetici. Un colpo duro per i produttori e gli amanti del make-up, che vedono avvicinarsi la fine di un’era. La Germania avrebbe persino assistito a una corsa all’acquisto dell’ultimo glitter, con consumatori in preda a una “glitter mania”, accumulando scorte prima dell’entrata in vigore del divieto. La decisione rientra nell’obiettivo della Commissione europea di ridurre del 30% l’inquinamento causato da queste sostanze entro il 2030. E la nobile causa è supportata da dati allarmanti: secondo i dati dell’European Chemical Agency, infatti, ogni anno vengono disperse nell’ambiente circa 42 mila tonnellate di queste particelle. La loro presenza è stata rilevata negli abissi degli oceani e persino nei tessuti cardiaci e nei polmoni, il che comporta un campanello d’allarme impossibile da ignorare.

La cosmetica sarà sempre più green

Nonostante il clamore iniziale, il divieto non equivarrà a un addio immediato per tutti i prodotti. A tal proposito, Cosmetica Italia ha diffuso il Position Paper, un comunicato stampa per fornire chiarimenti riguardanti l’applicazione del regolamento 2023/2055, ovvero quello che “proibisce l’utilizzo di microplastiche intenzionalmente aggiunte come ingredienti di prodotti, tra cui i cosmetici”. Il documento ha specificato quali saranno i periodi transitori per l’adeguamento: fino al 2027 per i cosmetici da risciacquo (comma 6b), fino al 2029 per quelli leave-on (comma 6d) e fino al 2035 per trucchi e cosmetici per labbra e unghie (comma 6c), con l’obbligo di etichettatura che sottolinea la presenza delle microplastiche dal 2031 al 2035.

Ecco per quali prodotti scatta il divieto immediato

Per quanto riguarda i cosmetici, quindi, scatta il divieto immediato a partire dal 17 ottobre 2023 solo per i prodotti contenenti microsfere (ovvero particelle solide in plastica insolubili con finalità esfolianti o detergenti). È importante sottolineare che la restrizione non riguarda i glitter inorganici, biodegradabili o solubili in acqua. Quindi, per ora, i glitter già sul mercato possono essere venduti fino a esaurimento scorte. Nel frattempo, l’industria cosmetica si muove verso alternative più verdi, come glitter biodegradabili o basati su minerali naturali.
Il divieto immediato vale anche per i glitter non per uso cosmetico, in plastica e non biodegradabili.

L’impatto sul futuro

Questo aggiornamento del regolamento Reach (ovvero la normativa riguardante la registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche all’interno dell’Unione europea) ha posto quindi fine all’importazione di microplastiche e glitter non biodegradabili nell’UE. L’Europa, pertanto, procede decisa verso un futuro decisamente più sostenibile, con un piano “inquinamento zero” che mira a ridurre significativamente la presenza di microplastiche entro il 2030. L’addio al glitter, dunque, segna un gesto definitivo verso un mondo sempre più green, a tutela dell’ambiente e della nostra salute. Questo comporterà senz’altro sfide rilevanti per il settore cosmetico, ma dall’altro lato segnerà l’inizio un’era d’innovazione e sostenibilità.