Il post pandemia segna un definitivo ritorno alla vita fuori casa. Gli acquisti fisici vincono sull’online. La voglia di spendere c’è, ma a patto che ci siano convenienza, bonus e promozioni. E cresce sempre più l’attenzione al “bellessere”: le persone vogliono stare bene e sentirsi in forma.

Di Alice Giannetta

L’edizione 2023 dell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy rivela che la spesa destinata a prodotti non alimentari ha conosciuto una crescita notevole. Tuttavia, questa è accompagnata da un aumento dell’inflazione che mette a dura prova il potere d’acquisto dei consumatori. Di seguito, ecco l’andamento delle 13 categorie merceologiche Non Food analizzate, tra tendenze nuove e consolidate. Con le sfide e le opportunità che il settore sta affrontando.

L’inflazione mette a rischio la ripresa, ma la convenienza aiuta

Il 2022 ha visto una ripresa dei consumi totali delle famiglie in Italia, con un aumento del +13,4% rispetto all’anno precedente, che hanno portato la spesa totale a 1.166 miliardi di euro. Questa crescita riguarda anche i consumi non alimentari, che hanno registrato un incremento del +13,8% nell’arco di un anno. Tuttavia, l’ombra dell’inflazione si fa sempre più presente, mettendo a rischio la crescita economica.

L’Osservatorio Non Food di GS1 Italy ha evidenziato che l’aumento dell’inflazione sta costringendo i consumatori a cercare maggiore convenienza. Questa tendenza si manifesta attraverso la ricerca di offerte e promozioni, in particolare nelle grandi superfici specializzate, nei supermercati e nell’e-commerce. Un’altra strategia dei consumatori riguarda la ricerca di canali più “economici”, come i factory outlet, i discount e i mercatoni. Quest’attenzione al risparmio si traduce anche nella tendenza alla monetizzazione dell’usato, tramite le piattaforme online e di second hand. Infine, ma non per importanza, si segnalano consistenti adesioni ai vari bonus e agevolazioni fiscali, soprattutto quelli legati all’ambiente domestico.

Rivitalizzazione dell’ambiente domestico e cura della persona

Il panorama dei consumi non alimentari presenta altre due tendenze molto forti. Comprare non è più la prima opzione, ma cresce l’interesse per le formule che consentono di usufruire di beni senza possederli. Il riferimento è, in particolare, al settore dell’edutainment, con servizi di cloud nel multimedia storage, lo streaming musicale e gli abbonamenti digitali a canali di film e serie TV, come Netflix.

Oltre a questo, si registra una rivitalizzazione dell’ambiente domestico. La vita è fuori casa, ma la pandemia ci ha consentito di riconsiderare la versatilità degli ambienti domestici. Si bilancia il lavoro con la vita privata. Questo ha contribuito alla crescita di settori come gli elettrodomestici bianchi (+4,4%), il bricolage (+6,6%), il giardinaggio e tempo libero (+3,6%) e i mobili (+4,6%). La tendenza al “fitness a casa” ha portato a una domanda crescente anche di attrezzature per l’home fitness e di programmi di allenamento da casa.

Il benessere fisico e mentale è sempre più importante per le persone. Ecco perché hanno registrato un aumento di fatturato le categorie legate alla cura della persona, come l’ottica (+5,6% rispetto al fatturato del 2021), e la profumeria (+6,5%), con fatturato superiori a quelli del pre-pandemia. A conferma di questo, anche il comparto dell’abbigliamento e delle calzature ha visto una crescita significativa del +9,2%. Detto ciò, l’elettronica di consumo, con oltre 22 miliardi di euro di vendite annuali, mantiene la sua leadership tra i 13 comparti analizzati. Nonostante questo, ha registrato un calo del -1,5% rispetto all’anno precedente. Subiscono contrazioni anche i casalinghi (-4,0%), i giocattoli (-2,4%) e nell’edutainment (-1,1%).

Le tendenze consolidate che resistono nel post-pandemia

Vita fuori casa significa anche ripresa dell’attività didattica in presenza. Nel 2022, infatti, è cresciuta anche la cancelleria (+6,0%), ma anche per macchine fotografiche (+5,1%) e per tutto il comparto ottico (occhiali da sole, lenti a contatto), che ha registrato un +5,6%. La ripresa della socialità ha riportato in attualità anche i malanni di stagione, aumentando le vendite dei prodotti di automedicazione (+11,5%). Migliorano anche profumeria e cosmesi, che registrano un 6,5% e un’attenzione rinnovata nei confronti di prodotti penalizzati dalla pandemia, come solari, lucidalabbra e rossetti.

Ecco cosa influenza le scelte di acquisto dei consumatori

Altri comportamenti da segnalare sono i seguenti. L’attenzione del consumatore nei confronti della sostenibilità è crescente. Più di un italiano su tre, infatti, è disposto a pagare dal 5% al 10% in più per questi acquisti, in particolare nei comparti dell’elettronica di consumo e arredamenti. Inoltre, i consumatori si informano da Internet prima di acquistare. Nel 2022, gli utenti che si informano online sui prodotti d’interesse sono passati dal 50% al 65%. Il web, in questo senso, influenza gli utenti soprattutto nell’edutainment (55,6% nell’e-commerce), e nell’elettronica di consumo (+6,5% annuo). In questo processo, sono fondamentali anche le profilazioni dei social network.

In sintesi, quindi, i servizi e le innovazioni stanno cambiando il non Food. I retailer, di conseguenza, devono tenere conto dell’integrazione fisico-digitale. Per raggiungere il successo, è fondamentale unire canali online e offline, e offrire customer experience ottimizzate. E, infine è importante stare al passo coi tempi, e avere un’attenzione alla sostenibilità sempre crescente.

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