Milano – Mario Gasbarrino, Ad di Decò Italia, interviene sulle vicende relative al patto ‘anti-inflazione’ di cui si sta discutendo al ministero delle Imprese e del made in Italy. Lo fa a livello personale, ci tiene a precisare. In un post sottolinea: “Personalmente non ho mai creduto molto ai ‘blocchi dei prezzi’ come strumento per garantire convenienza effettiva e non di facciata. Ma qui ho l’impressione che siamo andati oltre e abbiamo toccato livelli di finezze lessicali mai visti in passato. Nonostante sia dotato di una discreta fantasia non riesco a cogliere certe differenze tipo: chiedere alle imprese di non aumentare (non di diminuirli) i prezzi da ottobre non significa obbligarle, ma significa condividere una necessità del Paese. Cosa vuol dire?”

Gasbarrino fa inoltre osservare che l’accordo è stato firmato senza l’apporto dei produttori: “Ma chi sono i produttori? Sono quelli che vanno dai distributori con le richieste dei listini in aumento e che danno, da che mondo è mondo, il là all’aumento dei prezzi di vendita al pubblico: che vuol dire? Che continueranno ad andarci e i distributori diranno: nessun problema, paghiamo noi, visto che abbiamo firmato il protocollo? Ho letto le tre argomentazioni che avrebbero impedito ai produttori di sottoscrivere questo ‘patto anti-inflazione’ (materie prime in aumento, costo del denaro in aumento e bilanci in caduta). Mi sembra che le stesse ragioni possano valere per i distributori (che non mi sembra nuotino nell’oro) e che però hanno firmato lo stesso… Come mai? I distributori sono più buoni o solo più ciula?”. Non manca poi una critica al ministro Urso: “La cosa che mi fa impazzire di più sono le dichiarazioni del ministro Urso che sottolinea: ‘Con il paniere calmierato siamo convinti di poter dare un colpo definitivo all’inflazione riconducendola ai livelli naturali’. Spero tanto che abbia ragione lui… Ma ci credo poco…”.